Per suggerimenti e osservazioni scrivi a:

info@storiadelleidee.it

Si ricorda a tutti i visitatori che il sito è in costruzione, ci scusiamo per i numerosi refusi causati dalla dattiloscrittura/dettatura vocale, il materiale presente deve ancora essere revisionato. Lo scopo del sito è didattico i materiali pubblicati o visibili tramite link sono di esclusiva proprietà dei rispettivi autori o gestori.

E' possibile trovare le spiegazioni delle lezioni e dei testi presenti sul sito nell'omonimo canale Storia delle idee

http://www.youtube.com/storiadelleidee

Profilo facebook

http://facebook.com/storia.delleidee.52

In riferimento a quanto riportato nei testi del sito prova l'ultimo software di IA (intelligenza artificiale ) gpt-4 e fatti una tua idea sulla questione https://chat.openai.com/ 

Il sito è a cura del prof. Bernardo Croci, attualmente insegnante di filosofia presso il Liceo delle Scienze Umane Galilei di Firenze.

Amici e collaboratori stanno contribuendo alla realizzazione.


Plotino è contemporaneamente una fine ed un principio, una fine per quel che riguarda i Greci, ed un principio per quel che riguarda il Cristianesimo. Per il mondo antico, stanco per secoli di disillusioni, esausto dalla disperazione, la sua ottica poteva essere accettabile, ma non era certo stimolante. Per il più rude mondo barbarico, in cui l’energia sovrabbondante aveva bisogno di essere arginata e regolata, piuttosto che stimolata, ciò che del suo insegnamento riuscì a penetrare ebbe un effetto benefico, dato che il male da combattere non era la rilassatezza, ma piuttosto la brutalità. (Russell, Storia della filosofia occidentale).

Già alla fine del I secolo avanti cristo si cercò di recuperare in chiave mistica e religiosa il platonismo, il primo ha compiere questa operazione fu Filone di Alessandria (20 a.c. 50 d.c.)https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSC1l6Ivw_vsFRahE4dTreNJJAvQP5GxDJXFJ8NfO1C5GDFQa5F&s, che cercò di fondere insieme giudaismo e platonismo.

Ma il contributo più significativo in questa direzione venne dalla scuola neoplatonica che riuscì a produrre un buon numero di opere. La scuola faceva risalire le sue origini all’insegnamento di Ammonio Sacca (175-242 d.c.) https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSjuUXkF1G7G_S-42NkxkM7vhWKxqVFaE7OupqutVAwLt3T-v7t&s noto per essere un esegeta dei testi di Platone ed Aristotele ed aver impartito i suoi insegnamenti ad Alessandria dove Plotino, il futuro fondatore della scuola neoplatonica, ne fu suo allievo. Nella corrente neoplatonica si fondono elementi pitagorici, aristotelici e stoici fusi col platonismo.

Plotino, nato ad Licopoli in Egitto intorno al 204 d.c., dopo aver assistito per circa un decennio alle lezioni di Ammonio Sacca segui l’imperatore Gordiano III https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQJptQQsJrkCe5YBXCHCkKLhE5D2CEwVRbwci-LW-U8QlRg6QuG&s nella campagna contro la Persia ed a seguito di ciò al termine della campagna si trasferì a Roma. Nella capitale dell’Impero e sotto la protezione dell’imperatore Gallieno apri la sua scuola e vi impartì i suoi insegnamenti. La filosofia di Plotino ci è nota per l’opera di risistemazione dei suoi scritti operata dal suo allievo Porfirio (232-304 d.c.). Il neoplatonismo si concentra principalmente nel rielaborare le dottrine presenti nel Timeohttps://images-eu.ssl-images-amazon.com/images/I/51Tn9CVOKfL.jpg

Plotino pone come principio l’unità L'UNO, la molteplicietà è possibile solo grazie all’Uno, così come in matematica il 2 sussiste in virtù dell’1. https://www.sapienzamisterica.it/images/IL-PUNTO-NELLO-ZERO-L-UNO-LA-MONADE.PNG. L?UNO è l'origine e rappresenta il divino.

L’Uno non può essere definito con attributi appartenenti al mondo perché è assolutamente altro da ciò che ci circonda, cioè ha una natura totalmente trascendente. L’Uno può essere definito come causa del molteplice e solo dal punto di vista dello sguardo a posteriori dell’uomo. Per poter parlare dell’Uno si può fare affidamento solo sulla teologia negativa ovvero dire ciò che non è e non gli appartiene: dell’Uno si può dire che esso non partecipa dell’essere, perché egli stesso è l’origine dell’essere; non si può dire che esista, perché è egli stesso la condizione dell’esistenza, l’Uno non può essere pensato, perché ogni concetto è limite e determinazione mentre l’uno è illimitato, etc…

In Plotino si rimette al centro l’intuizione intellettuale, l’unica che può cogliere l’Uno senza definirlo concettualmente. https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTVfZZVtum6o5lCsLeO-lhMnv77-BRQrBkyPX3vIvNoGG2rRij2ZA&s Infatti ogni concetto è attributo di qualcosa che esiste nel mondo, mentre l’Uno è completamente altro da esso.

Secondo Plotino l'Uno è a fondamento dell'origine del cosmo; l'Uno genera per sovrabbondanza, ed attraverso un processo di precessione e emanazione si giunge al molteplice https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSCH7dg9PoWJl5uw6tmcjtHKREJJ5LlSs6HADvMOa7J4xMDxqlV&s. Questo processo si concretizza attraverso tre ipostasi, che sono realtà sostanziali sovrasensibili. La prima ipostasi è l’Uno stesso che coincide con il Bene ed è rappresentato dalla luce che si irradia. Da esso deriva il Nous ovvero l’intelletto che contiene in sé le idee; le idee hanno origine della prospettiva dell’intelletto che ponendosi come soggetto che guarda l’oggetto pensa le idee.

Egli trabocca, per così dire, e la sua esuberanza dà origine a una realtà nuova; malessere generato in tal modo si rivolge appena a lui Ed eccolo già riempito; e nascendo volge il suo sguardo su se stesso ed ecco lo spirito. (Plotino, Enneadi)

Il Nous (intelletto) è rappresentato con il Sole; dall’intelletto deriva l’Anima; l’Anima del mondo è la terza ipostasi raffigurata dalla Luna e come la Luna ha due facce: una luminosa che guarda verso le idee dell’intelletto, l’altra oscura che guarda al mondo materiale. La materia è il male nel senso che è oscurità, lontananza dalla luce e dall’Uno. L’Anima senza perdere la sua unità compenetra tutte le creatura dando origine alle anime individuali in base alle forme delle idee. https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSq9EejATMJ_LOhQxg_PpF8SH0dRFBCqCfrvQhv-D-ws-JZR9dLIg&s In questa descrizione è quindi riprodotta la distinzione platonica tra mondo intellegibile, quello delle ipostasi, e mondo sensibile quelle degli esseri viventi dotati di corpi. https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRUtii-rFUQlk9ol08C_q4IOhLl_QcA8mYyVOWLE6gFE9QDKEzM&s

UNO mondo intellegibile
Nous-Intelletto-idee
⇑ Anima ⇓
natura esseri viventi mondo materiale

Non c’è una totale separazione tra mondo intellegibile e mondo materiale, ma sono tenuti in comunicazione grazie all’Anima. Mentre le realtà intellegibili vivono in una condizione di eternità, gli enti sensibili e materiali vivono nel tempo https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQtwjloroqQ0QDF2llaLsXZ9BAAv_hbEllt4vddfARWv_tzsEIESQ&s. Le realtà intellegibili sono vita allo stato di quiete, identica e sempre uguale come le idee di Platone. Le realtà materiali rese vive dall'anima sono vita in movimento, esse passano da una realtà all’altra. Il tempo è pertanto generato dall’attività dell’anima https://ilcentrotirreno.it/lafinestrasullospirito/images/stories/lafinestrasullospirito/1-news/1-articoli/2018/Gustave-Dore_-_Christmas-Eve.jpg. Esso come in Platone non è completamente diverso dall’eternità, condivide con essa la continuità e l’assenza di fine e né è l’immagine mobile.

La filosofia neoplatonica è anche una filosofia fortemente rivolta alla dimensione spirituale dell’individuo. L'uomo sente un senso di nostalgia dentro di sé che nasce dalla lontananza dall'Uno e cerca pertanto un percorso che lo riavvicini al mondo inttelligibile. https://lapprendistafilosofo.myblog.it/media/00/00/129769268.jpg Questa spiritualità è in parte derivata dai miti platonici del Fedro e del Fedone ed in parte deriva dal pitagorismo (i pitagorici professavano l’orfismo e la reincarnazione che dovevano lentamente condurre ad un’elevazione dell’anima).

Scopo dell'anima dell'uomo dunque, il ritorno all'uno. Questo percorso inizia dal ripiegamento in se stessi, un atto di raccoglimento ed auto ascoltazione https://ytali.com/wp-content/uploads/2018/03/7-Il-Pensatore-e-il-dipinto-di-Munch-1.jpg 

Ritorna in te stesso e guarda: se non ti vedi ancora bello, comportati come l'autore di una statua che debba risultare bella: questi toglie, raschia, leviga ripulisce, fino a fare apparire nella stato un bel viso. Anche tu togli il superfluo, raddrizza ciò che è storto, e a furia di pulire quanto è oscuro fallo brillare e non smettere di scolpire la tua propria statua, fino a che riluca per il divino splendore della virtù. (Plotino, Enneadi)

La prima tappa di questo percorso si raggiunge liberandosi da tutte le dipendenze del corpo e questo è possibile praticando le virtù cardinali professate da Platone in particolar modo affinando l'intelligenza, praticando la temperanza, curando il coraggio e perseguendo la giustizia. https://paolotescione.altervista.org/wp-content/uploads/2019/10/virtu-cardinali-2.png La seconda tappa è raggiungibile attraverso l'arte della contemplazione, in particolare dell'armonia della musica https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQSPLtu5DrQcxj0eDxlkzs79iJn8uZQUDnxhQtIRCjnSCUMJQbP-w&s. La terza tappa si consegue attraverso l'eros, ovvero l'amore platonico verso le idee cioè la dialettica e la filosofia. https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSX0b-bIM7xXnOG_q3_rOmm_FqWIRJD01LSxvGsCHUNIY5Ea8Rc&s. La quarta è ultima tappa che riavvicina l'anima alla dimensione trascendente dell'Uno è estasi ovvero l'atto di uscire fuori di sé che rappresenta la visione intellettuale di Platone interpretata alla luce del nuovo contesto religioso del periodo tardo antico. https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQGE-jXPvQf7DppWO7iQFjt4-ErZHWQy_HY6MOU_WAeXy22b0dT&s.

https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQd8cxUlQX4tqlqiLAc_17si-z-L5Td19HqyOduzjEs4E1iKUbf

Gli sviluppi del Neoplatonismo e l'intreccio con la cultura neopitagorica

Giuseppe Maritano, con riferimento all’analisi di Léon Robin, ci rammenta come il pitagorismo non poteva fare a meno di chiamare in causa il suo miglior alleato ed interprete Platone. Inoltre rammenta che Platone stesso nel Timeo e nel Parmenide finisce con l’identificare le sue idee con i numeri di Pitagora. Ciò permette di costruire linee di contatto e di continuità tra la scuola neopitagorica e quella neoplatonica.

Tra i tanti autori dell’epoca tarda facenti parte del neoplatonismo e neopitagorismo troviamo: Porfirio  (232-304 d.c.) allievo di Plotino che scrisse una sorta di storia della filosofia in quattro volumi, che comprendono la Vita di Pitagora, ma la sua opera più celebre sono le Isagoge alle Categorie di Aristotele, ovvero un commento alla logica di Aristotele. https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/17/Porfirio.JPG/220px-Porfirio.JPG Ivi troviamo un celebre passo:

Per quanto riguarda i generi e le specie, circa la questione se siano entità esistenti in sé o siano semplici concezioni poste nella mente e, ammesso che siano esistenti, se siano corporee o incorporee e se infine siano separate o invece esistano nelle cose sensibili e in dipendenza da esse, mi asterrò dal parlarne, poiché è un problema del genere è troppo profondo ed esige Una indagine diversa e più vasta. (Porfirio, Isagoge)

Questo passo grazie alla lettura che ne diede Severino Boezio darò origine alla grande discussione medioevale sul tema degli universali ovvero i concetti generi.

Giamblico (250-330 d.c.) ha accentuato il legame tra pitagorismo e platonismo; rispetto a Plotino egli aggiungeva un ipostasi, nel senso che elevava il principio primo che rappresentava l’Unità originaria e solo in subordine un Uno che si trovava a cavallo tra immanenza e trascendenza. Questa tendenza a moltiplicare le realtà intellegibili e i gradi della realtà diventerà molto importante nel neoplatonismo e attraverserà sia il medioevo che il Rinascimento. Inoltre Giamblico fu tra i primi a ricercare i legami con la teurgia, ovvero la magia religiosa degli egizi https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRnnezmcuwCjLWAgPSFgRLKVZvMcdJiNLEJFdlL-7h9r2E3hSCxAQ&s, e la prospettiva neoplatonica; ciò contribuì anche a rafforzare l’idea di una sapienza antica originaria da cui sarebbe scaturito il pitagorismo e il platonismo. Gli aspetti religiosi sono fondamentali per gli sviluppi della scuola neoplatonica, ma soprattutto per il platonismo ed il pitagorismo. Senza soffermarsi ulteriormente su questa visione del mondo possiamo però ricordare l’influsso che essa ha avuto, grazie a Proclo (410-485 d.c.) che come dire a cristianizzato il neoplatonismo insieme allo stesso Agostino d’Ippona che ne era fortemente influenzato. Ciò ha permesso al platonismo di continuare a covare sotto le ceneri del mondo antico anche nei secoli più bui. Tuttavia anche questa ultima grande scuola si estinse nel 529 d.C., quando Giustiniano la soppresse in quanto filosofia pagana.

Tra i neoplatonici alessandrini troviamo il matematico d’Alessandria Teone (335-405), grazie al quale conosciamo gli Elementi di Euclide e su figlia Ipazia (370-415), la figlia cercò invece di interpretare in termini aritmetico-geometrici il rapporto tra Uno e molteplice nella filosofia di Plotino a lei è attribuita l’invenzione dell’astrolabio. https://seethesealifeprojectliceovoltacolle.files.wordpress.com/2017/08/7531_3123_1589-006_944.jpg

Sempre tra gli alessandrini aderenti al neoplatonismo ma in questo caso già fuso con il cristianesimo per opera di Proclo troviamo Ammonio d’Alessandria (440-..) noto astronomo, ma anche commentatore di Platone e Aristotele e Giovanni Filopono (490-570) famoso per aver proposto per primo la teoria dell’impetus.https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/04/Traiettoria_freccia_da_arco.png/240px-Traiettoria_freccia_da_arco.png

Sempre tra i neoplatonici si collocano l’opera di Teodosio Macrobio (390-430 d.c.) e Marciano Capella (360-428 d.c. circa) questi due autori ci descrivono il sistema solare nella versione di Eraclide cioè con la terra al centro del cosmo intorno alla quale girano la luna il sole ed i pianeti esterni (Marte, Giove e Saturno), mentre i pianeti interni Venere e Mercurio sono fatti ruotare attorno al Sole. La tesi è importante perché non solo ripropone in parte un modello alternativo a quello aristotelico tolemaico, ma perché tale sistema sarà ancora oggetto di studi durante la rivoluzione astronomica. https://saitlivorno.files.wordpress.com/2013/07/41126_450.jpg?w=360&h=521C’è da dire che erroneamente tali autori attribuivano l’origine di tale sistema agli Egizi e non a Eraclide.

 

I cookie rendono più facile per noi fornirti i nostri servizi. Con l'utilizzo dei nostri servizi ci autorizzi a utilizzare i cookie.
Ok