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Il sito è a cura del prof. Bernardo Croci, attualmente insegnante di filosofia presso il Liceo delle Scienze Umane Galilei di Firenze.

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Di ciò che è importante nella propria esistenza non ci si rende quasi conto, e certamente questo non dovrebbe interessare il prossimo. Che ne sa un pesce dell'acqua in cui nuota per tutta la vita?

L'amaro e il dolce vengono dal di fuori, il difficile dall'interno, dai propri stessi sforzi. faccio perlopiù quello che sono spinto a fare dalla mia stessa natura. E' imbarazzante raccogliere in cambio tanto rispetto e amore. Anche contro di me sono state scagliate frecce di odio; ma non mi hanno mai colpito, perché in qualche modo appartenevano a un altro mondo, con il quale non ho niente da spartire.

Vivo in quella solitudine che è dolorosa  in gioventù ma deliziosa negli anni della maturità. (Einstein, Autoritratto)

Nel 2000 la rivista americana Time decise di dedicare la copertina a quello che secondo gli esperti era stato il personaggio del secolo che si era appena concluso,  sulla base delle indicazioni ricevute dagli esperti pubblico l'immagine di Albert Einstein , fece una scelta estremamente significativa, infatti, il Novecento è un secolo pieno di personaggi storici e politici di grandissima levatura e tuttavia fu scelto come personaggio uno scienziato: di fronte a questa scelta sembra ripetersi la storia narrata da Voltaire all’inizio del ‘700 quando mentre si trovava a Londra nel 1727 assistente ai funerali di Isaac Newton apostrofando con grande stupore che lo scienziato inglese era stato sepolto, nella cattedrale di Westminster, come un re che aveva fatto del bene ai suoi sudditi malgrado fosse soltanto uno scienziato. https://www.repstatic.it/content/nazionale/img/2018/03/20/191217052-c971714a-bf28-4e6a-beb9-a9a5276ee426.jpg

Come Newton fu il personaggio centrale della rivoluzione scientifica  del '600 così Einstein fu il personaggio centrale della rivoluzione scientifica del '900 è questi due personaggi hanno modificato più di ogni altro personaggio storico e politico i secoli avvenire. https://i.ytimg.com/vi/H34ZsMkg-3k/maxresdefault.jpg

Probabilmente sarebbe più giusto dire che Einstein non fu soltanto uno scienziato, ma un pensatore, così come per altro era stato Newton seppur in modo molto più defilato e sotterraneo. Einstein fu un filosofo a 360°, come testimonia il volume pubblicato in occasione dei suoi 70 anni nel 1949: Albert Einstein, scienziato e filosofo (edizione italiana del 1958 Einaudi Edizioni scientifiche Boringhieri). https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/81NEV4ZQOtL.jpg È proprio in questo testo che troviamo alcune delle rare testimonianze autobiografiche, peraltro prevalentemente a carattere scientifico, che il grande  Einstein ha concesso ai posteri.

Albert Einstein è caratterizzato da una personalità inquieta è profondamente particolare insofferente rispetto al mondo che lo circonda; nato a Ulm in Germania il 14 marzo 1879 https://barbarapicci.files.wordpress.com/2016/03/albert-einstein-da-bambino.jpg da una famiglia ebraica tedesca, era caratterizzato da una straordinaria precocità nello sviluppo da un lato, ma dall'altro da un'altrettanta inusuale lentezza nello svolgere i problemi che gli venivano sottoposti, da adulto dirà che proprio questa lentezza gli avrebbe permesso di dedicare allo studio dei fenomeni il tempo necessario a osservare quelle relazioni che diversamente non sarebbero emerse da uno studio superficiale. https://c8.alamy.com/compit/faa0t6/einstein-fontana-di-bronzo-ulm-germania-creato-da-jurgen-goertz-il-razzo-lumaca-fontana-di-bronzo-mostra-una-wild-pelose-faa0t6.jpg

La sua personalità più intima era caratterizzata dalla timidezza e dalla riservatezza, tanto che inizio molto tardi a parlare producendo non pochi pensieri nei suoi genitori, i quali iniziavano a domandarsi se effettivamente il figlio non avesse dei disturbi dello sviluppo. https://www.girolamomonteleone.com/servizi/wp-content/uploads/2021/07/asperger-neurodiversita-gmastermind-fotografia-girolamo-monteleone-Thomas-Edison.png

All'età di soli 5 anni suo padre gli mostrò una bussola tascabile ed Einstein realizzò che qualcosa, lo spazio vuoto, agiva sull'ago spostandolo in direzione del Nord https://www.studiarapido.it/wp-content/uploads/2019/07/la-bussola.jpg in seguito accennò a questa esperienza come una delle più liberatorie della sua vita:

Provai una meraviglia di questo genere all'età di 4 o 5 anni, quando mio padre mi mostrò una bussola. Il fatto che quel ago si comportasse in quel certo modo non si accordava assolutamente con la natura dei fenomeni che potevano trovare posto nel mio mondo concettuale di allora, tutto basato sull'esperienza diretta del "toccare". Ricordo ancora- o almeno mi sembra di ricordare- che questa esperienza mi fece un'impressione durevole e profonda. Dietro alle cose doveva esserci un che di profondamente nascosto. (Einstein, Note autobiografiche, in Albert Einstein, scienziato e filosofo)

I suoi risultati scolastici non erano brillanti, ma questo dipendeva soprattutto dal fatto che egli detestasse il sistema autoritario scolastico tedesco, entrando così di conseguenza in continuo conflitto con i suoi professori a discapito del rendimento scolastico. https://www.meisterdrucke.it/kunstwerke/1200w/English%20School%20-%20Albert%20Einstein%20was%20expelled%20from%20school%20because%20his%20work%20was%20so%20terrible%20-%20%28MeisterDrucke-93297%29.jpg  Albert Einstein scriverà anni più tardi nella sua nota autobiografica:

è un vero miracolo che i metodi moderni d’istruzione non abbiano ancora completamente soffocato la sacra curiosità della ricerca: perché questa delicata pianticella oltre che di stimolo ha soprattutto bisogno di libertà, senza la quale inevitabilmente si corrompe e muore. È un grandissimo errore pensare che la gioia di vedere, di cercare possa essere suscitata per mezzo della coercizione e del senso del dovere. (Einstein, Note autobiografiche, in Albert Einstein, scienziato e filosofo)

A 12 anni Einstein ebbe una crisi mistica, un po' come quella di Bertrand Russell, personaggio con cui intreccerà la sua vita in almeno un paio di circostanze significative, i suoi dubbi lo portarono a darsi una certo tipo di risposte, e a determinarlo in una scelta alternativa alla via della religione, ovvero, che da quel momento avrebbe intrapreso la via della scienza, solo la scienza poteva fermare affrontare le grandi domande sull'origine dell'Universo:

La prima via d'uscita è offerta dalla religione, che viene inculcata in ogni bambino attraverso la macchina educativa tradizionale. Così io …divenni religiosissimo; ma cessai improvvisamente di esserlo all'età di 12 anni. Attraverso la lettura di libri di scienza popolare mi ero convinto ben presso che molte delle storie che raccontava la Bibbia non potevano essere vere. La conseguenza fu che diventi un accesissimo sostenitore del libero pensiero, accomunando alla mia nuova fede l'impressione che i giovani fossero coscientemente ignari dello Stato con insegnamenti bugiardi; e fu un'impressione sconvolgente. Da quest'esperienza trassi un atteggiamento di sospetto contro ogni forma di autorità, e di scetticismo verso le convenzioni particolari dei diversi ambienti sociali: e questo atteggiamento non mi ha più abbandonato, anche se poi, per una più profonda comprensione delle connessioni causali, abbia perso un po' della sua asprezza primitiva. (Einstein, Note autobiografiche, in Albert Einstein, scienziato e filosofo) https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2018/12/fa7fc2e_165e58a6228b4498ab99c5b761e0b46f-165e58a6228b4498ab99c5b761e0b46f-0.jpg

A 16 anni quando ancora frequentava il Luitpold  Gymnasium gli venne in mente un pensiero  che Einstein testimonierà anni più tardi aver ispirato la sua ricerca,  scrive Einstein:

Se io potessi seguire un raggio di luce a velocità c (la velocità della luce nel vuoto) il raggio di luce mi apparirebbe come un campo elettromagnetico oscillante nello spazio, in stato di quiete. (Einstein, Note autobiografiche, in Albert Einstein, scienziato e filosofo) https://www.focus.it/site_stored/imgs/0004/000/einstein.630x360.jpg

In altre parole si domandava se a cavallo di un raggio di luce la visione del mondo sarebbe  rimasta uguale oppure sarebbe cambiata è tutto il mondo in un certo senso si sarebbe manifestato come se fosse fermo come una fotografia istantanea immobile.

Nel 1895 Einstein raggiunse i suoi genitori a Pavia e tentò l'iscrizione al Politecnico di Zurigo https://live.staticflickr.com/4127/5052717303_b5254d0849_b.jpg ma poiché non aveva ancora una regolare licenza media fu sottoposto a degli esami di ammissione dove fu respinto, ma il Direttore del Politecnico si rese subito conto delle impressionanti capacità di Einstein nelle materie scientifiche e lo esortò a non rinunciare. Dopo un anno trascorso nella scuola Cantonale Svizzera di Aarau https://www.informagiovani-italia.com/aarau.jpg nel 1896 si diplomò e riuscire a ottenere i requisiti per iscriversi al Politecnico di Zurigo dov'è decise di dedicarsi agli studi di fisica.

Qui ebbi maestri eccellenti… avrei potuto farmi una preparazione matematica veramente solida. Invece lavorai per la maggior parte del tempo nel laboratorio di fisica, affascinato dal contatto diretto con l'esperienza... Il fatto che trascurarsi in parte le matematiche dipese non soltanto dal maggiore interesse che avevo per le scienze naturali, ma anche da questa strana esperienza: mi accorsi cioè, che le matematiche si dividevano in numerosi rami, ciascuno dei quali poteva facilmente assorbire il breve tempo che ci è concesso di vivere; per conseguenza mi trovai nella posizione dell'asino di Buridano che non era capace di scegliere tra due mucchi di fieno. (Einstein, Note autobiografiche, in Albert Einstein, scienziato e filosofo) https://lucarota.files.wordpress.com/2018/10/asino-buridano.jpg?w=660&h=378

Durante questa esperienza si legò a due persone chiave della sua vita l’italiano Michele Besso https://miro.medium.com/max/938/1*ZbPspEAl9-GdS4ljD_yOqQ.jpeg  e la futura moglie Mileva Marić (la prima donna ammessa al Politecnico di Zurigo della storia), di cui non siamo in grado di conoscere effettivamente il contributo nella teoria di Einstein, anche perché la relazione tra i due andò successivamente a logorarsi a causa delle inquietudini di Einstein. https://i0.wp.com/www.francobampi.it/franco/einstein/images/mileva_albert.jpg

Nel 1900 si laureò al Politecnico ma non riuscì a rimanervi come professore, e ciò fu dovuto in buona parte al suo carattere difficile che lo aveva fatto scontrare con quasi tutti gli accademici della scuola. Pertanto per vivere si mise a lavorare all'ufficio brevetti di Berna https://c8.alamy.com/compit/mpxkcg/albert-einstein-presso-lo-swiss-ufficio-brevetti-di-berna-1905-mpxkcg.jpg un lavoro modesto, ma che gli permetteva di avere molto tempo da dedicare ai suoi studi. Rimase lì impiegato fino al 1905, quello che può essere considerato l'anno mirabile, durante il quale diffuse la prima parte delle sue scoperte scientifiche. A quel punto fu richiamato a svolgere il dottorato universitario e successivamente assunto come ricercatore. 

Nel 1909 ottenne l'incarico di docente presso il Politecnico di Zurigo e nel 1914 si trasferì a Berlino come ricercatore dell'Accademia delle Scienze di Prussia, senza più l'obbligo di insegnamento. https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/a/af/Akademie_der_K%C3%BCnste_Berlin_1902.jpg

Nel 1916 dopo 11 anni diede alla luce quella che secondo lui era la sua più grande teoria scientifica, ovvero la teoria generale della relatività la quale sviluppa, completa e amplia la relatività ristretta pubblicata nel 1905.

Nel mentre scoppia la Prima Guerra Mondiale ed Einstein come pochissimi altri intellettuali tra cui Bertrand Russell in Inghilterra condanna la guerra proponendo un “Manifesto agli europei” in cui si augura la pace e la Costituzione degli Stati Uniti d'Europa. https://cdn77.pressenza.com/wp-content/uploads/2015/02/einstein-russel-600x601.jpg

Nel 1919 Einstein riuscì ad ottenere la prima Conferma sperimentale della sua teoria grazie all'inglese Arthur Eddington. https://www.evalosapeva.com/wp-content/uploads/2016/02/einstein_eddington_1930.jpg Quando fu chiesto allo scienziato come avrebbe reagito se l'esito lo avesse sconfessato invece che confermato, Einstein rispose con queste parole: 

Mi sarebbe dispiaciuto per il buon Dio, perché la teoria è corretta.

In quel medesimo anno però divorzia da sua moglie Mileva Marić e sposa la cugina Elsa Einstein. https://media.gettyimages.com/photos/dr-albert-einstein-and-his-wife-sailing-for-home-on-the-ss-celtic-picture-id517323960?s=612x612

Nel 1921 viene insignito del premio Nobel per la fisica per il suo contributo alla fisica, ma non per la relatività bensì per la spiegazione dell'effetto fotoelettrico, tale spiegazione, ironia della sorte, costituisce con altri contributi la nascita della meccanica quantistica che in parte è contraddittoria rispetto alla teoria della relatività di Einstein e che il filosofo non accetterà se non come espediente per spiegare i fenomeni. https://nextews.com/images/71/af/71aff10a7e9f0ed9.jpg

Nel 1932 decide di lasciare definitivamente la Germania, poco prima che Hitler instaurasse la dittatura, a seguito si trasferì negli Stati Uniti dove diventò professore all'Università di Princeton. https://assets.catawiki.nl/assets/2018/5/30/5/1/b/51bc3a6c-4f66-4a18-a85a-8956868793a8.jpg Decise anche di rinunciare alla cittadinanza tedesca e Svizzera e si naturalizzò americano. In America Einstein continuò i suoi studi ed in particolar modo le sue obiezioni alla nascente meccanica quantistica attraverso la formulazione di un famosissimo esperimento mentale noto come paradosso il EPR.

Nel 1936 muore la seconda moglie di Einstein.  Nel 1939 Einstein scrive una lettera al Presidente degli Stati Uniti Roosevelt per metterlo al corrente sulla possibilità che i tedeschi possano avere gli strumenti per costruire una bomba sfruttando l'energia nucleare. https://www.dagospia.com/img/foto/04-2017/einstein-enrico-fermi-e-la-bomba-atomica-895336.jpg Questa lettera rappresentò l'alibi per gli Stati Uniti per dare avvio al progetto progetto Manhattan, con la conseguenza nascita del programma nucleare americano e la costruzione delle bombe che avrebbero distrutto Hiroshima e Nagasaki. Di questa lettera Einstein si pentì tutta la vita.

Tra il 1943 e il 1944 intrattiene numerose discussioni scientifiche con Bertrand Russell, che allo scoppio della guerra era rimasto bloccato in America, e Kurt Godel, parte del contenuto di queste discussioni si trovano nel testo The philosophy of Bertrand Russell (testo omologo a quello dedicato ad Alber Einstain fatto per Russell ma non tradotto in italiano). https://images.gr-assets.com/books/1348626005l/664023.jpg

A partire dal 1944 riprende la sua battaglia pacifista. Nel 1946 presiede la Emergency Committee associazione contro la proliferazione del nucleare. https://assets.sutori.com/user-uploads/image/a65d609e-2fbf-453c-b384-a2ccc5ffef2e/49226a9ce1a289742747c14e34b41d69.jpeg  Nel 1952 rifiuterà la presidenza dell’appena costituito stato d'Israele.

L’11 aprile 1955 firma con Bertrand Russell il manifesto per il disarmo nucleare https://www.greenreport.it/wp-content/uploads/2015/07/Manifesto_Russell-Einstein_Unipi.pdf e fonda il movimento Pugwash (premio Nobel per la pace nel 1995). http://disf.org/albert-einstein-testamento-spirituale

Il 12 aprile ad Einstein si ruppe un aneurisma all’aorta addominale, appresa la diagnosi comunico ai dottori:

È di cattivo gusto prolungare la vita artificialmente. Per quanto mi riguarda, io ho già fatto la mia parte è ora di andare.

Dopo una settimana, il 18 aprile alle ore 1:15, Albert Einstein moriva mentre lavorava ininterrottamente a quella teoria unificata che avrebbe dovuto metter fine al dualismo tra teoria della relatività da un lato e meccanica quantistica dall'altro, dualismo che per certi versi continua ancora oggi. https://www.repstatic.it/content/localirep/img/rep-genova/2017/11/03/122328508-e44151be-e774-4f6f-b4b6-a601a2e17cbb.jpg

Il nostro tempo è ricco di menti creative, le cui invenzioni ci potrebbero facilitare la vita in modo considerevole. Attraversiamo i mari con l'energia e utilizziamo l'energia anche per liberare l'umanità da ogni spossante fatica muscolare. Abbiamo imparato a volare e siamo in grado di inviare messaggi e notizie per il mondo intero senza alcuna difficoltà grazie alle onde elettriche.

Tuttavia la produzione e la distribuzione dei beni sono del tutto disorganiche, tanto che siamo costretti a vivere tutti quanti nella paura di essere eliminati dal ciclo economico, soffrendo di conseguenza per mancanza di ogni cosa. Inoltre, a intervalli di tempi irregolari, popoli di differenti paesi si sterminano a vicenda così che anche per questa ragione chiunque pensi al futuro non può che vivere nella paura e nella apprensione.  La causa di ciò sta nel fatto che l'intelligenza e il carattere delle masse sono incomparabilmente inferiori all'intelligenza e al carattere dei pochi che producano qualcosa di prezioso per la società.

Confido che la posterità possa leggere queste mie asserzioni con un senso di orgoglio è giustificata superiorità. (Einstein, Messaggio ai posteri)

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