Per suggerimenti e osservazioni scrivi a:

info@storiadelleidee.it

Si ricorda a tutti i visitatori che il sito è in costruzione, ci scusiamo per i numerosi refusi causati dalla dattiloscrittura/dettatura vocale, il materiale presente deve ancora essere revisionato. Lo scopo del sito è didattico i materiali pubblicati o visibili tramite link sono di esclusiva proprietà dei rispettivi autori o gestori.

E' possibile trovare le spiegazioni delle lezioni e dei testi presenti sul sito nell'omonimo canale Storia delle idee

http://www.youtube.com/storiadelleidee

Profilo facebook

http://facebook.com/storia.delleidee.52

In riferimento a quanto riportato nei testi del sito prova l'ultimo software di IA (intelligenza artificiale ) gpt-4 e fatti una tua idea sulla questione https://chat.openai.com/ 

Il sito è a cura del prof. Bernardo Croci, attualmente insegnante di filosofia presso il Liceo delle Scienze Umane Galilei di Firenze.

Amici e collaboratori stanno contribuendo alla realizzazione.

WITTGENSTEIN SI COMPORTA COME UN ORACOLO, E PROCLAMA LA SUA OPINIONE COME SE SI TRATTASSE DI UN UKASE (EDITTO) DELLO ZAR - Russell

Ludwig Wittgenstein è stato definito generosamente dalla rivista Time il filosofo per eccellenza del ‘900, e, quasi come fosse un paradosso, mentre Russell aveva scritto oltre 100 libri Wittgenstein ne scrisse solo due di cui solo uno fu pubblicato durante la sua vita il Tractatus logico-philosophicus (le Ricerche filosofiche infatti uscirono due anni dopo la sua morte).

Intervistato sui primi ricordi della sua vita egli affermo che la prima immagine che si ricordava era la barba di Brahms che lo accarezzava nella culla http://assets7.classicfm.com/2012/05/johannes-brahms-1327943834-view-0.jpg

Wittgenstein nacque il 26 aprile del 1889 da una famiglia ebraica dell'alta borghesia viennese. Vienna tra '800 e '900 era uno dei centri più vivi della cultura europea rappresentante di prim'ordine della Belle Époquehttps://images.fineartamerica.com/images/artworkimages/mediumlarge/1/great-vintage-belle-epoque-scene-vienna-austria-heidi-de-leeuw.jpg Il padre era diventato ricchisssimo costruendo le traversine in acciaio delle ferrovie austriache.

Grandissimi personaggi del mondo della cultura frequentavano la famiglia Wittgenstein. ne è testimonianza il fatto che uno dei più famosi ritratti di Gustav Klimt è Margaret Wittgenstein un delle sorelle di Ludwing https://c8.alamy.com/compit/pb714t/klimt-gustave-ritratto-di-margaret-stonborough-wittgenstein-1-pb714t.jpg che lo aveva ricevuto in dono per le sue nozze.

Inoltre oltre alla frequentazione assidua del musicista Gustav Mahler, era legato alla famiglia anche Maurice Ravel, l’autore del famoso Bolero, che compose per il fratello Paul Wittgenstein, un promettente pianista che aveva perduto la mano destra durante la guerra, il famoso Concerto per la mano sinistra. https://www.youtube.com/watch?v=gjiSSWubIuU

Il giovane Ludwig frequentò la scuola tecnica di Linz e il caso volle che avesse un compagno di classe che come lui avrebbe fatto la storia del '900, ma non della filosofia, quanto piuttosto del terribile orrore della seconda guerra mondiale. https://pbs.twimg.com/media/AweUE7BCIAAPiDq.jpg

Wittgenstein iniziò a studiare ingegneria a Berlino successivamente si trasferì a Manchester per specializzarsi in aeronautica che lo portarono ad avvicinarsi alle questioni di matematica e poi di logica, nel 1912 iniziò a frequentare le lezioni di logica e filosofia di Bertrand Russell a Cambridge, qui i due strinsero una lunga amicizia http://ludwigbertie.com/Witt-Russ_composite.jpg. Aveva un carattere inquieto, alcuni membri della sua famiglia si erano suicidati e la sua personalità lo predisponeva ad atti inconsulti. Betrand Russell ci racconta di lui nella sua autobiografia:

Soleva venirmi a trovare ogni sera a mezzanotte; si metteva a camminare su e giù per la stanza, come una belva in gabbia, e durava così per tre ore di fila in silenzio agitato.

Una volta gli chiesi: stai pensando alla logica o ai tuoi peccati?

"A entrambe" -rispose- e continuò il suo andirivieni.

Non osavo accennare al fatto che era ora di andare a letto, perché sembrava probabile, a lui come a me, che se mi avesse lasciato si sarebbe ucciso. (Bertrand Russell, Autobiografia)

Il suo temperamento solitario lo portò a vivere un periodo isolato in Norvegia (1913-14), luogo a lui molto caro, dove iniziò la stesura del suo capolavoro il Tractatus logico-philosophicus grazie all'aiuto di G. E. Moore che si appuntava i risultati del giovane.

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si arruolò nell'esercito austriaco pensando che la guerra gli avrebbe permesso di diventare "un essere umano decente" come scrisse sul suo diario il che dimostra ancora una volta la sua inquietudine etico-intellettuale; ben presto però venne fatto prigioniero sul fronte italiano e trascorse 2 anni nella prigione di Cassino http://www.ilvernacolo.it/wp-content/uploads/2017/07/montecassino1.jpg fino alla fine della guerra. (Ricorda Russell che non aveva avuto più notizie del giovane e temeva addirittura che fosse morto). Una volta liberato riprese le note del manoscritto che aveva iniziato con Moore prima della guerra ma nessuno voleva pubblicarlo e fu solo grazie all'intervente e all'introduzione di Russell che riusci a darlo alle stampe nel 1921. Il Tractatus diventerà presto testo di riferimento per i filosofi del Circolo di Vienna che Wittgenstein frequentava pur non aderendovi ufficialmente ed anche una delle opere filosofiche più dibattute del '900.

Il Tractatus logico-philosophicus è uno scritto piuttosto breve, è articolato a partire da 6 enunciati principali più un 7 conclusivo; a questi si accompagnano, numerose altre proposizioni che fungono da commento o spiegazione ed altre ancora che commentano e sviluppano queste ultime. Ne risulta un complesso ordinamento “ramificato”, in cui ciascun enunciato è contrassegnato da alcune cifre che ne indicano la posizione entro l’“albero”. https://media.springernature.com/lw685/springer-static/image/art%3A10.1007%2Fs12136-013-0197-1/MediaObjects/12136_2013_197_Figa_HTML.gif Con gli aforismi del Tractatus Wittgenstein era convinto di essere pervenuto a una verità tangibile e definitiva, secondo quanto egli stesso dichiarò nella prefazione all’opera. 

Dopo la fine della prima guerra mondiale decise anche di rinunciare all'eredità paterna, ma non prosegui per più di un paio d'anni il suo lavoro a Cambridge, essendosi infatti persuaso di aver risolto definitivamente i problemi filosofici per un lungo periodo si allontanò dall’ambiente accademico convinto di aver detto tutto ciò che c’era da dire sulla logica e la filosofia. A seguito si dedicò all'attività di maestro nelle scuola della Bassa-Austria e scrisse anche un dizionario per la scuola elementare che fu molto apprezzato, tuttavia i suoi metodi didattici non erano rigidi e poco adatti ai bambini tanto che fu accusato di percosse verso una bambina https://cdn-icons-png.flaticon.com/512/248/248652.png. Lasciato l'insegnamento nel 1926 affiancò l'architetto Paul Engelmann incaricato della ristrutturazione architettonica della casa della sorella che rappresenta ancora oggi una delle espressioni più avanzate dell'architettura dell'epoca https://i.ytimg.com/vi/2DNLQ5mQCO4/hqdefault.jpg. Questo edificio fu poi acquistato nel 1975 dal governo della Bulgaria e destinato ad ospitare l'istituto di cultura bulgara (Bulgarisches Kulturinstitut) di Vienna, funzione che svolge tutt'oggi.

Durante questi anni Wittgenstain si cimenta in questi mestieri per garantirsi la propria sussistenza, una scelta simile a quella di Spinoza probabilmente figlia della cultura ebraica di cui entrambi si erano nutriti in famiglia, ed in questo periodo avvengono due avvenimenti che rimetteranno in discussione le convinzioni del filosofo austriaco. Il primo riguarda una conferenza del matematico olandese Luitzen Brouwer  nel 1928 (fondatore dell'intuizionismo) https://i.ytimg.com/vi/fNK-DT5-Ek0/maxresdefault.jpg. L'altro la richiesta da parte di un suo caro amico l'economista Pietro Sraffa https://archiwatch.files.wordpress.com/2014/07/schermata-2014-07-19-a-12-10-27.jpg?w=604&h=283 che gli aveva chiesto di chiarire la forma logica di un gesto quotidiano: passarsi le punte delle dita sotto il mento. https://www.nandaolivieri.it/Gestures/images/gestures/Menefrego135x225.gif

Il problema della concretezza di questi gesti che assumono un significato ben preciso all'interno di un contesto  portarono Wittgenstain ad elaborare una nuova svolta linguistica.

Fu così che nel 1929 si convinse a tornare a Cambridge, dove grazie all'aiuto di Russell venne nuovamente assunto. Circondato da una schiera di discepoli, non pubblica più nulla, ma riprende la sua ricerca e a seguito di scambi di vedute con alcuni amici opera una profonda revisione del suo pensiero. Wittgenstein in questo periodo elaborò in quaderni di appunti, pubblicati postumi, le nuove concezioni riguardanti il linguaggio e il "significato".  Nel 1939 è nominato Professor of philosophy all'Università di Cambridge, ma allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si allontana dall'ambiente universitario. Durante la seconda guerra mondiale, per un periodo, fa il portaferiti al Guy’s Hospital di Londra e lavora in un laboratorio medico di Newcastle. Nel 1946 il Moral Sciences Club di Cambridge invitò Karl Popper a tenere una conferenza sulla "perplessità filosofica", questo titolo è particolarmente rilevante perché formulato da Wittgenstain stesso il quale era giunto all'idea che non esistevano problemi filosofici ma solo perplessità linguistiche ed intendeva così provocare Popper che si collocava su posizioni opposte. http://www.scienzepostmoderne.org/diversiautori/wittgenstein/WittgensteinControPopper.html Il filosofo austriaco tenne le sue ultime lezioni nel 1947 e trascorse in solitudine l’anno 1948. Nel 1949 fa un viaggio negli Stati Uniti e quando torna a Cambridge scopre di avere il cancro. Muore a Cambridge il 26 aprile del 1951 in casa del suo medico, presso il quale era ospite.

I cookie rendono più facile per noi fornirti i nostri servizi. Con l'utilizzo dei nostri servizi ci autorizzi a utilizzare i cookie.
Ok