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Il sito è a cura del prof. Bernardo Croci, attualmente insegnante di filosofia presso il Liceo delle Scienze Umane Galilei di Firenze.

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Con il termine prossemica si intende quella branca della psicologia sociale che studia i comportamenti spaziali, in particolare:

la prossemica si occupa dei rapporti che si instaurano tra i membri di una comunità che si trovano in condizioni di utilizzare uno spazio vitale di dimensioni finite.

I comportamenti spaziali ovvero le distanze interpersonali e le disposizioni che i soggetti assumono rispetto ad altri soggetti rientrano nei comportamenti non verbali che caratterizzano la comunicazione analogica e pertanto contribuiscono a definire la relazione. La scelta della distanza e della disposizione rispetto agli altri soggetti è spesso inconsapevole spontanea inconscia, nondimeno, tuttavia, stabilisce un preciso indice della nostra situazione sociale e del nostro rapporto con gli altri.

Il primo studioso ad essersi dedicato in modo specifico alla prossemica è stato l'antropologo americano Edward Twitchell Hall (1914-2009), egli al termine della seconda guerra mondiale venne incaricato di studiare come riavvicinare le culture nemiche in particolare quella tedesca e giapponese a quella degli Stati Uniti al fine di evitare incomprensioni che avrebbero minato il processo di pacificazione post bellico.

Eduard Hall Nasce nel 1914 a Webster Groves in Missouri, studia nelle Università di Denver e dell’Arizona, conseguendo poi il dottorato alla Columbia University di New York (1942). Dal 1942 al 1946 è arruolato nell’esercito, prima sul fronte europeo poi nel Pacifico. Al ritorno si stabilisce a Santa Fe, Nuovo Messico dove morirà il 20 luglio 2009. Impegnato a osservare sul campo gli indiani Navajo, Hopi e Trukesi, gli ispanoamericani di Nuovo Messico e America latina, gli arabi del Mediterraneo e gli iraniani, il suo approccio professionale non è in linea con le tradizioni dell’antropologia classica. Partendo dalla teoria freudiana dell’inconscio si dedica in modo particolare alla ‘comunicazione interculturale’ e alla ‘prossemica’. https://psicologonettunoanzio.it/wp-content/uploads/2019/11/iceberg-desktop-shorter.jpg Tra le sue opere più significative tradotte in lingua italiana vi sono: Il linguaggio silenzioso, Bompiani, Milano 1969; La dimensione nascosta, Bompiani, Milano 1968.

Possiamo mostrare l'importanza della prossemica attraverso un semplice esempio. Se osserviamo un gruppo di 3 ragazzi seduti su un prato notiamo immediatamente un diverso uso dello spazio a seconda che il gruppo sia composto da sole ragazze, da solo ragazzi o misto:

Osserviamo che le distanze si accorciano fra persone che presentano delle somiglianze come età o genere oppure tra persone che appartengono allo stesso status sociale economico, ma dipendono anche dalle convenzioni culturali che la cultura del popolo di appartenenza gli ha trasmesso, infatti, mentre è abbastanza comune nella cultura occidentale osservare la vicinanza tra due femmine ma non lo è tra maschi: è quasi naturale vedere due amiche una in collo all'altra diversamente rimaniamo immediatamente colpiti se osserviamo un ragazzo in collo ad un altro ragazzo. Sempre grazie alla prossemica possiamo individuare il grado di coesione tra i coniugi https://www.lapersonagiusta.com/wp-content/uploads/2013/10/coppia1-300x199.jpg?x93631 e ancora all'interno di una famiglia il rapporto tra genitori e figli.

È opportuno sottolineare che la distanza acquista importanza a partire dai 6 anni e di età e si sviluppa completamente con il raggiungimento della maturità sessuale: se osserviamo i bambini notiamo che tra loro non mantengono particolari distanze e al contempo gli adulti non si sentono minacciati dalla presenza ravvicinata di un bambino anche se questo gli è del tutto sconosciuto. https://www.vareseperibambini.it/images/AGENDA_AOTTOBRE/spaziogioco_saltanuvole.jpg

Nei suoi studi Hall ha individuato quattro zone o distanze.

4 distanze prossemiche:
- Distanza intima:da 0 cm. a 45 cm.
- Distanza personale: da 45 cm. a 70 cm./1 m.
- Distanza sociale: da 120 cm. a 3,5 m.
- Distanza pubblica: oltre 3,5 m

La prima è detta zona o distanza intima (0-45 cm) ed è rappresentata come una “bolla” https://www.guidapsicologi.it/site/article/17292/12331/shutterstock-1439043674_ai1.jpg in questa zona il soggetto si sente al sicuro ed in essa possono entrare solo le persone che godono della nostra completa fiducia come il partner oppure i familiari e in qualche raro caso gli amici più cari. https://www.vocedeiberici.it/wp-content/uploads/2019/02/DSC0990.jpg In questa zona l'odore il calore sono gli input sensoriali dominanti e vi è la prevalenza del contatto fisico nella comunicazione.

La seconda è detta zona o distanza personale (45-120 cm) questa definisce le persone con cui, pur non essendo in intimità, abbiamo rapporti frequenti come gli amici e compagni di scuola o gli adulti con cui abbiamo un rapporto fiduciario come un allenatore, un maestro, un terapeuta e così via. https://st.depositphotos.com/1017986/4211/i/950/depositphotos_42116269-stock-photo-group-of-friends-making-barbecue.jpg  In questa zona il canale sensoriale dominante è la vista e la comunicazione avviene prevalentemente in modo verbale aiutata con piccoli gesti, anche se è ammesso il contatto fisico questo avviene di rado.

La terza è detta zona o distanza sociale (120-350 cm) essa viene tenuta con tutti quei soggetti con cui sia un tipo di rapporto superficiale come conoscenti, superiori es. il capufficio, vicini con cui non si ha confidenza, i professori e gli specialisti. https://www.ufficio.eu/wp-content/uploads/2015/09/rapporto-con-il-capo.jpg In essa la comunicazione è caratterizzata esclusivamente​ dal canale verbale e gestuale con una minor incidenza delle informazioni visive, mentre il contatto fisico è escluso completamente.

La quarta zona o distanza è detta pubblica (oltre i 350 cm) ed è quella che teniamo con gli sconosciuti, per esempio quando chiediamo un’informazione ad un passante oppure quella che tiene un attore o un politico di fronte al suo pubblico, o quella che può tenere un manager di fronte a una platea di dipendenti, ancora quella che tiene un dirigente scolastico di fronte ai suoi studenti. https://festivaldelle9arti.it/wp-content/uploads/2020/03/Molto_rumore_2019%C2%A9Ingrid-Anna-Sichich_3326-1130x650.jpg In essa la comunicazione avviene facendo ampio uso dei gesti per chiarire il linguaggio verbale, mentre perde importanza la mimica; più la massa è grande è più questa distanza è ampia.

Se ci avviciniamo in modo inappropriato alle persone questo genera disagio e malessere perché viene percepito come un’invasione dello spazio personale o intimo e questo può produrre stress, irritazione, aggressività e inibizione. Inoltre sul piano della comunicazione l’invasione dello spazio intimo e personale equivale alla mancanza di riconoscimento dello status di una persona e quindi è una sorta di negazione o disconferma dal punto di vista della relazionale. https://www.guidepostsolutions.com/wp-content/uploads/2017/11/WorkplaceHarrassment_smallerimage.jpg Queste intrusioni  non producono solo un disagio superficiale, ma dei propri e veri cambiamenti fisiologici all'interno del nostro corpo come: il cambio del battito cardiaco, l'aumento dell'adrenalina nel sangue, la contrazione muscolare. È facile osservare ciò se si abbracciare una persona con cui non si ha confidenza, subito si irrigidirà.

Per questo è molto importante rispettare la distanza interpersonale rispettando i ruoli e la cultura di appartenenza dell’interlocutore (es. chi vive in comunità  densamente affollata sarà più propenso a intrusioni nelle proprie zone mentre chi vive in aree a bassa densità sarà più attento a mantenere le distanze).

Non sempre è possibile rispettare le distanze, si pensi a quando siamo chiusi in un ascensore oppure quando siamo stipati dentro un autobus o nella metro, https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn%3AANd9GcRl2kROPgn8ZnxmPmeLd7fuV8hqeGBULDFH8g&usqp=CAU in questi luoghi gli individui mettono in atto una serie di comportamenti strategici per limitare gli effetti di questi sconfinamenti: per esempio girarsi dalla parte opposta rispetto a chi ci sta vicino, oppure guardare con lo sguardo fuori dal finestrino, fare attenzione a non toccare gli altri, rimanere il più possibile fermi.

Proprio in virtù degli effetti che si manifestano quando non sono rispettate le distanze personali e intime, la prossemica diventa estremamente importante in ambito scolastico. L'eccessiva vicinanza di un professore allo studente durante una verifica può portare a dei cali di rendimento o a dei veri e propri blocchi emotivi. https://lamenteemeravigliosa.it/wp-content/uploads/2018/04/Professore-con-gli-alunni-768x419-300x164.jpg

A riprova di questo è stato mostrato in uno studio del 1980 che gli studenti che siedono nella parte medio anteriore della classe avevano dei risultati migliori, perché a quella distanza vieni promossa la verbalizzazione tra insegnante ed allievo senza invaderne lo spazio, perciò questa posizione dovrebbe essere occupata a turno un po' da tutti.  https://giuridica.net/wp-content/uploads/2018/06/gip-milano-scuola-tono-alterato.jpg

Per quanto riguarda la disposizione dei banchi il luogo comune porta a pensare che la disposizione per file parallele sia troppo formale e molti insegnanti propongono la disposizione a ferro di cavallo. https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn%3AANd9GcS6HDdjt5hBZC1YXtCRXP2e9qe6R1sb61Fcww&usqp=CAU Tuttavia durante una spiegazione frontale quest'ultima disposizione dal punto di vista psicologico è assolutamente controproducente in quanto tutti possono vedere tutti e questo fa calare il senso di privacy dello studente che si sente continuamente osservato. L'effetto che si produce è che lo studente è portato a distrarsi e a distrarre i compagni inducendoli a non seguire la lezione, inoltre, per osservare l'insegnante gli allievi disposti ai lati devono ruotare continuamente il capo producendo una situazione di disequilibrio costante.  Per questo, rispetto agli studi prossemici, risulta che la disposizione per file parallele garantisce maggiore attenzione: gli studenti si sentono osservati esclusivamente dall'insegnante, mantengono il loro spazio intimo e personale inviolato, non sono indotti a distrarsi. https://www.oksiena.it/anteprima/16-09-2018/0k.2_36.jpg

 

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