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Il sito è a cura del prof. Bernardo Croci, attualmente insegnante di filosofia presso il Liceo delle Scienze Umane Galilei di Firenze.

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Con il termine Positivismo si intende quel movimento culturale e filosofico caratterizzato dalla celebrazione del progresso tecnico e scientifico. Esso nasce in Francia nella prima metà dell'800 e si diffonde poi nel resto d'Europa verso la seconda metà del secolo. Esso muove dalla constatazione che la Rivoluzione francese ha posto fine al sistema feudale, ma senza sostituirvi nulla. In particolare questa è la tesi di Sant-Simon (1760-1825) https://encyclopaedia.herdereditorial.com/w/images/9/9b/Saintsimon3.jpg che può essere considerato un precursore del positivismo, il quale auspicava che gli industriali e i produttori fossero i protagonisti del nuovo ordine sociale che sarebbe progressivamente sorto dopo la rivoluzione francese.

Il principale animatore delle tesi positiviste fu Auguste Comte (1798-1857) https://sociologicamente.it/wp-content/uploads/2016/10/comte-photo-hulton-archive-getty-images-1240-2.jpg che già i contemporanei indicarono come il fondatore del movimento.

Il termine "positivo", che dà il nome al movimento, è inteso in quattro accezioni principali:
1) innanzitutto indica ciò che è reale e concreto in opposizione a ciò che è astratto e immaginario;http://www.grafichemambretti.it/imgs/servizi/concretezza.jpg

2) in secondo luogo indica ciò che è utile e pratico in opposizione a ciò che è inutile e inefficiente; https://www.consiglioweb.com/wp-content/uploads/2017/07/utile-esercizio-bilancio-distribuzioni-utili-destinare-utile.jpg

3) in terzo luogo indica la certezza della scienza contrapposta alla vaghezza e alla non verificabilità delle teorie idealiste e teologiche; https://www.nuovomille.it/wp-content/uploads/2023/06/Isaac-Newton.jpg 

4) infine indica la volontà di costruire e non solo quella di distruggere. http://www.ilcambiamento.it/data/articoli/orig/97/10/9770-10547.jpg

A questi elementi si accompagna la visione laico-terrena della cultura e una fede pressoché illimitata nel progresso della società.

Da questo sintetico quadro concettuale si nota che vi è un rapporto di continuità tra i concetti base del Positivismo e i principi che avevano animato l’Illuminismo settecentesco. Come l’Illuminismo il Positivismo nasce in Francia, ma soprattutto condivide l’immagine della società umana come razionale e mondana, impegnata in uno sforzo verso il progresso e l’utile.

In particolare il Positivismo trova il suo legame con l’Illuminismo riguardo

1) la tendenza a considerare i fatti empirici come base della conoscenza

2) la fede nella razionalità scientifica

3) la convinzione che il vero sapere deve risultare utile all'umanità

4) la concezione laica della cultura

Tuttavia esso si discosta da esso sulla critica all'individualismo, ovvero mette come centrale non la dimensione individuale bensì quella collettiva e sociale, anche nel campo dell’educazione. Inoltre vi è nel Positivismo anche una fede quasi dogmatica nello sviluppo della tecnico scientifico che nel corso dell’800 accelerava a ritmi sconosciuti prima di allora. https://www.gruppolaico.it/wp/wp-content/uploads/2021/10/relll.jpg

Questo legame con lo sviluppo tecnologico inoltre pone il Positivismo come filosofia che meglio si lega allo sviluppo industriale della seconda metà dell’800. https://www.thpanorama.com/img/images_1/revolucin-industrial-inicio-etapas-impacto-en-comercio-y-comunicaciones_6.jpg

Il Positivismo è spesso presentato solo come una reazione sequenziale al Romanticismo, ma la questione risulta un po’ più complessa. Intanto va notato che il positivismo si sviluppa a partire dagli anni ’20 dell’Ottocento quindi ancora in pieno Romanticismo, inoltre se confrontato con lo Storicismo di matrice idealista è accomunato a quest’ultimo da alcune idee rilevanti quali l’unità dinamico-evolutiva del reale, la dimensione collettiva della realtà sociale e l’aspirazione verso la dimensione assoluta. Una delle espressioni che meglio spiegano questo ultimo concetto la troviamo in coloro i quali sostengono che il movimento positivista ha assunto il ruolo di “romanticizzazione” della scienza: infatti nella maggior parte delle concezioni filosofiche positivistiche e in alcune delle teorie scientifiche da esso scaturite vi è la presenza di un’aspirazione verso l’assoluto che si esprime in una mistica esaltazione del valore delle leggi di natura, e in una dogmatica venerazione del fatto, considerato come «intoccabile » e «divino».

Ovviamente esso si distingue nettamente dal Romanticismo sulle questioni metodologiche e sul diverso valore attribuito alla scienza e alla tecnica.

Il movimento positivista è ampiamente eterogeneo https://slideplayer.it/2918566/10/images/slide_1.jpg, non solo per le caratteristiche specifiche assunte nei diversi paesi, ma anche per gli obbiettivi perseguiti dai diversi pensatori. Pur condividendo l’idea che esita una fondamentale unità metodologica e procedurale del sapere e l’idea che gli obiettivi del sapere coincido con l’individuare le leggi che sottostanno ai fenomeni si possono distinguer due grandi correnti positiviste:  un positivismo sociale tipico della prima metà dell'800  nel quale spiccano le figure di Auguste Comte e John Stuart Mill e un positivismo evoluzionistico affermatosi nella seconda metà dell'800 è rappresentato principalmente da Herbert Spencer, Charles Darwin e dai materialisti tedeschi.

All’interno di queste due correnti sono rilevabili ulteriori differenze e a titolo d’esempio si può sottolineare quella tra Comte e Mill per quanto riguarda la libertà https://emporium.treccani.it/media/catalog/product/cache/42dca5c5cdb365497c3d1d08bed7de45/l/i/liberta_mock_up_1.jpg che per il primo è considerata come espressione di devianza sociale perché allontana dal rigore delle leggi scientifiche, mentre per il secondo è un bene irrinunciabile alla base del progresso stesso.

 

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