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Il sito è a cura del prof. Bernardo Croci, attualmente insegnante di filosofia presso il Liceo delle Scienze Umane Galilei di Firenze.

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Durante la prima parte del ‘700 gli scienziati si dedicarono in prevalenza a corroborare e diffondere la fisica newtoniana. Ma già dalla seconda meta del ‘700 inizio un rapido è ulteriore sviluppo in diversi campi.

Per quanto riguarda l’astronomia l’autore più significativo e Pierre-Simon de Laplace (1746-1827) francese di umili origini riuscì a raggiungere i più alti livelli nel mondo accademico e politico diventando per un breve periodo ministro nel governo nel Napoleone. https://www.librinews.it/wp-content/uploads/2018/07/libri-napoleone-bonaparte.jpg

Egli si dedicò allo studio della gravitazione universale nel campo del sistema solare, grazie ai suoi lavori fu scoperto il pianeta Nettuno, infatti i suoi studi permettevano di individuare le perturbazioni che le orbite dei pianeti subivano, in particolare quelle di Urano che risultava perturbato nella sua orbita da un ulteriore corpo celeste che era Nettuno. https://www.astronomitaly.com/wp-content/uploads/2019/09/imageneptune_full.jpg Possiamo dire che nell’opera Exposition du système du monde egli portò a termine il processo di matematizzazione della meccanica celeste. In tale opera troviamo l’ipotesi della nebulosa per quanto riguarda la nascita del sistema solare, oggi nota come ipotesi Kant-Lapalce. https://slideplayer.it/slide/17143166/99/images/4/La+teoria+di+Kant-Laplace+Esempio+di+ipotesi+nebulare.jpg Laplace soprattutto rafforzò il modello teorico deterministico dell’universo, tra le ipotesi più suggestive vi è quella delle implicazioni relative all’ipotesi dell’esistenza di una coscienza infinita http://1.bp.blogspot.com/--c0JJ3TBcdg/UkrvIiFlepI/AAAAAAAAMXc/fsJGMwu2nS4/s1600/meccanicismo.jpeg: ammettiamo l’esistenza di una coscienza che sia in grado di conoscere e calcolare tutte le forze che agiscano e interagiscono sulle particelle che compongono l'intero universo (inteso come sistema) nel momento presente e che al contempo abbia a disposizione i dati relativi alle posizioni (coordinate) di queste particelle e le relative velocità di ognuna, bene questa coscienza sarebbe in grado di pre-vedere in modo completo il futuro e di conoscere completamente il passato dell’universo. https://www.neuroscienze.net/wp-content/uploads/2004/03/matematica-731x457.jpg

Nell’Ottocento si svilupparono gli studi sull’elettricità e il magnetismo. Mentre nel ‘700 gli studi su questi due aspetti erano rimasti distinti nell’800 si crearono le basi per un approccio unitario del fenomeno.

Gli studi sull’elettricità prendevano avvio dalle ricerche di Luigi Galvani (1737-1798) https://c8.alamy.com/compit/rjae19/una-incisione-raffigurante-luigi-galvani-studiando-il-comportamento-dei-muscoli-stimolati-da-elettricita-luigi-galvani-1737-1798-un-medico-italiano-fisico-biologo-e-filosofo-datata-del-xix-secolo-rjae19.jpg e Alessandro Volta (1745-1827) https://www.bloogger.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/03/AlessandroVolta190320-001.jpg.

Luigi Galvani aveva un nipote di nome Giovanni Aldinihttps://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/fa/Giovanni_Aldini.jpg che si rese conto della possibilità di sfruttare le idee dello zio per diventare famoso. Decise di andare in Inghilterra e si mise ad organizzare degli esperimenti pubblici sui misteri dell'elettricità grazie un generatore di corrente elettrica si metteva a muovere gli arti dei cadaveri: Aldini collegava il dispositivo elettrico al collo di un cadavere e il cadavere muoveva le braccia oppure faceva ondeggiare le gambe.
Questi esperimenti attiravano molta gente perché facevano pensare che l'elettricità fosse in grado di riportare in vita il cadaveri. Fu proprio per ispirazione di questi esperimenti che prese spunto Mary Shelley per il suo famoso romanzo Frankenstein in cui appunto uno scienziato usa l'elettricità per dar vita ad una creatura composta da parti di cadaveri.https://www.goamagazine.it/wp-content/uploads/2017/04/Boris-Karloff-Frankensteins-monster-300x336.jpg

Alessandro Volta si rese conto mettendo insieme due metalli diversi come il rame e lo stagno si poteva produrre un effetto elettrico. Realizzò una struttura composta da molti strati di monete di rame e zinco inframezzate da carta bagnata riuscendo così a costruire una pila che produceva una corrente elettrica.https://fisicaperlascuola.files.wordpress.com/2017/03/pila2.png?w=584
La scoperta della pila ebbe una serie di implicazioni in molte scienze biologia, chimica, fisica... Molti scienziati iniziarono a produrre pile. Tra questi scienziati spicca un giovane scienziato inglese Humphrey Devy che pensò di poter utilizzare la pila nel campo della chimica. Altri scienziati già avevano usato da pila per elettrolizzare l'acqua e decomporla in idrogeno e ossigeno. Humphrey Devy arrivò attraverso l'elettricità a individuare elementi chimici mai isolati prima di allora come il sodio il potassio e riuscì attraverso l'invenzione della lampada arco a produrre anche luce.https://c8.alamy.com/compit/htmkag/davys-uovo-elettrico-luce-intensa-da-arco-voltaico-tra-i-punti-di-due-aste-di-carbonio-non-e-stato-fino-a-quando-alcuni-anni-dopo-davy-la-sua-morte-nel-1829-che-la-lampada-ad-arco-di-carbone-ampiamente-utilizzato-in-quanto-le-aste-devono-essere-regolate-di-frequente-davy-aveva-utilizzato-carbone-di-legno-di-bosso-incisione-htmkag.jpg

Con gli studi di Ampére (1775-1836) Gauss (1777-1855) e Ohm (1787-1854) venne mostrato che vi erano delle similitudini tra i due fenomeni, in particolare fu mostrato che la corrente elettrica produceva dei campi magnetici è che ciò era osservabile nel momento in cui si avvicinava una bussola ad una fonte di elettricità.https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn%3AANd9GcSDOX96zkzOCW6NPaADpRHuQgwXsRe8oJf9kk-oKH1av58vCCJr&usqp=CAU Tuttavia si dovette attendere gli studi di Michael Faraday (1791-1867) affinché venisse fondata la teoria elettromagnetica.

Michael Faraday nacque il 22 settembre 1791, il padre era un fabbro e la famiglia viveva in una condizione di semi povertà, accentuata nel 1809 dalla morte del padre di Faraday. Il piccolo Faraday nel 1804, a soli 13 anni, lasciò la scuola e iniziò a lavorare, dapprima come venditore di giornali e poi come rilegatore di libri https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcT18X67vZ1tyqwdulQURqLaeNBXdoEGLkCwKg&usqp=CAU , è soprattutto durante questo secondo impiego che egli, da autodidatta, iniziò a interessarsi di fisica e nel 1810 iniziò a frequentare le lezioni della locale società filosofica. Nel 1813, dopo una serie di rocambolesche vicende, riuscì a diventare assistente del professor ser Humphrey Davy. Dopo essersi messo in mostra per i suoi studi sperimentali sui gas sui liquidi ed altre sostanze come il benzene (che poteva essere ricavato dall'Olio di balena) Faraday riuscì nel 1824 ad essere eletto membro della Royal Society; malgrado la totale ignoranza in matematica egli riuscì, attraverso il suo acutissimo spirito di osservazione, a formulare una delle più grandi leggi fisiche della storia dell'umanità ovvero quella dell'induzione elettromagnetica nel 1831.

L'esperimento di Faraday

 Faraday prese un anello di ferro, avvolse un filo intorno a una metà dell'anello e un altro filo intorno all'altra metà, puoi collegò uno dei fili a una pila e l'altro a un galvanometro. L'idea era che l'elettricità del primo filo avrebbe prodotto magnetismo, il magnetismo sarebbe passato attraverso l'anello di ferro e avrebbe prodotto elettricità dall'altra parte. Faraday chiuse l'interruttore e non accade nulla. Guardò il galvanometro, ma non stava succedendo nulla. Il primo filo si stava scaldando per il passaggio dell'elettricità, nell'anello si stava producendo magnetismo, ma nel secondo filo non succedeva nulla. Allora apri deluso l'interruttore. Ma poi lo richiuse e lo riapri, perché aveva notato qualcosa di molto strano. L'osservazione di Faraday fu molto importante, addirittura decisiva.  Il galvanometro In effetti si muoveva, ma solo per un attimo, quando l'interruttore veniva aperto o chiuso. L'impulso di elettricità c'era, ma non quando passava la corrente, ma solo quando si apriva o si chiudeva l'interruttore. https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/2a/Faraday_emf_experiment.svg/300px-Faraday_emf_experiment.svg.png  Si scoprì in questo modo che a produrre elettricità non è il magnetismo di per sé ma il cambiamento di magnetismo. Questa è la base della legge dell'induzione magnetica scoperta da Fareday:

 quando una corrente elettrica passa attraverso un filo metallico questo è circondato da una parte da curve magnetiche che diminuiscono di intensità secondo la loro distanza dal filo e che concettualmente possono essere assimilate ad anelli situati in piani perpendicolari al filo, o meglio alla corrente elettrica che circola in questo. Queste curve, sebbene differenti di forma sono perfettamente analoghe a quelle esistenti tra due poli magnetici e contrari, opposti l'uno all'altro; e quando un secondo filo, parallelo a quello che porta la corrente, si avvicina a quest'ultimo​ è stato​

La scoperta di Faraday ebbe anche un importanza pratica perché aprì la possibilità di generare correnti elettriche per mezzo dell’azione meccanica e dall’inverso di generare azione meccanica grazie a correnti elettriche. https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/df/Macchina_magnetoelettrica_di_Duchenne_inv_456_IF_33626.jpg/220px-Macchina_magnetoelettrica_di_Duchenne_inv_456_IF_33626.jpg

Fu Faraday ha immaginare e rappresentare per primo il campo elettrico e il campo magnetico sotto forma di linee e correnti di forza, così che quando un flusso magnetico interseca un conduttore elettrico dà luogo a una corrente elettrica e, inversamente, quando un flusso di corrente passa lungo un conduttore da luogo ad un campo magnetico https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn%3AANd9GcRjIQrAVJaEg7S8lKcMQc1ZBJawxZ2XG5E9ZPR92ONGoQTbEGdU&usqp=CAU. La traduzione formale delle intuizioni qualitative di Faraday in precise e quantitative equazioni matematiche spetto a James Maxwell (1831-1879)

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