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Prima della tradizione greca-occidentale è difficile parlare di filosofia, le visioni del mondo delle antiche civiltà orientali erano detenute solo da caste sacerdotali e da Re https://4.bp.blogspot.com/-4pnoh_pcC0A/XJlWqCsNsHI/AAAAAAAAimw/AXaLBl8XK1MeCLAoBOAVzDn_r5OocXv2ACLcBGAs/s1600/moda%2Begizia.jpg, questi con le loro credenze non volevano andare alla ricerca delle cause e dei principi ma solo giustificare l’esistente, per millenni l’uomo è stato guidato dal mito, inteso non come allegoria ma come sentenza o all’atto con cui l’uomo si conquista il favore degli Dei.
Per quanto la tesi della deriva delle teorie filosofiche dalle grandi civiltà della mezzaluna fertile e dall’Egitto, ancorché da civiltà ancora più arcaiche sia suggestiva, essa non è sufficientemente supportata. Inoltre la periodizzazione delle dottrine orientali è così vaga da rendere impossibile stendere una priorità cronologica di queste rispetto a quelle greche, fatta eccezione per gli aspetti religiosi, si pensi all’Orfismo, che risentono dell’influenza di Creta e di conseguenza dell’Egitto, nonché dei Lidi che confinavano con le colonie greche.
Per quanto riguarda invece le conoscenze scientifiche dei greci la questione è più complessa. Sicuramente, infatti, i Greci importarono molte nozioni scientifiche dagli Assiri-Babilonesi e dagli Egizi, in particolare nell’ambito delle conoscenze aritmetiche, geometriche e astronomiche. https://www.nuove-vie.it/fantasia/wp-content/uploads/2019/01/egizi_html_27e3c94c.jpg Inoltre il pensiero occidentale ha fatto uso delle tecniche e delle conoscenze del mondo orientale, ma fondandole come teorie e soprattutto presentandole a partire da un indagine razionale.
In sostanza si può dire che i Greci non crearono le loro idee dal nulla, ma le costruirono sul patrimonio tecnico scientifico delle grandi civiltà del mediterraneo.