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Il sito è a cura del prof. Bernardo Croci, attualmente insegnante di filosofia presso il Liceo delle Scienze Umane Galilei di Firenze.

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Con il termine idealismo si intendono due cose:

1) ogni dottrina filosofica che nega l’esistenza di una sostanza materiale e interpreta la realtà come il frutto del pensiero del l’Io (ad es. Berkeley);https://biografieonline.it/img/bio/g/George_Berkeley.jpg

2) la corrente post-kantiana nata in Germania nel Romanticismo e che vede il suo culmine nell'idealismo soggettivo di Fichte, nell'idealismo oggettivo di Schelling e nell'idealismo assoluto di Hegel. https://fichteit.hypotheses.org/files/2016/01/Fichte-Schelling-Hegel.png

L’idealismo tedesco è una complessa filosofia che si è sviluppata in stretto rapporto con il romanticismo, anche se non si identifica con esso. I suoi aspetti caratteristici sono i seguenti: la ricerca di un principio assoluto, l'interpretazione di tutta la realtà alla luce del principio assoluto, la valorizzaione del carattere dinamico e "soggettivo" della realtà.

Per quanto riguarda la ricerca di un principio da un lato ciò ricorda gli obiettivi del pensiero kantiano, dall’altro se ne differenzia nettamente perché:

Kant Idealisti

Kant cerca le condizioni di possibilità, i limiti della riflessione razionale https://cdn.shortpixel.ai/client/to_webp,q_glossy,ret_img/https://www.alessiasimoni.it/wp-content/uploads/2019/02/Conoscere-i-propri-limiti.png

Gli idealisti cercano un fondamento assoluto e incondizionato https://www.fisicaquantistica.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/12/shutterstock-100915027-800x534.jpg

Kant concepisce i propri principi in senso strettamente formale-gnoseologico https://ingredientipresshome.files.wordpress.com/2019/03/conoscere.png

https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn%3AANd9GcS9FgBFK243vzC-sIkvGR9iK2Rr8ugwrA1gVe5PDjUR0_kVWlHg

Gli idealisti concepiscono i principi in senso sostanziali-genetico, in quanto il fondamento è un principio ontologico ed è in grado di produrre la realtà https://www.ilsapere.org/wp-content/uploads/2015/10/realizzazione_uomo_cosmico.jpg

Per quanto riguarda il principio, che nel pensiero idealista assumerà diversi connotati (Io, Idea, Universale, Spirito, Assoluto...), esso è posto come fondamento di tutto. Caratteristica di tale princio è che esso risuta essere sia  fondate a priori il mondo sia come immanente nel mondo.

Ne consegue per quanto riguarda l'interpretazione di tutta la realtà che tutti i fenomeni e i processi particolari acquistano il loro senso solo in quanto espressioni o produzioni del principio. L’attività trascendentale per gli idealisti conosce e crea al contempo https://blog.saltoquantico.org/wp-content/uploads/2014/06/intuition.jpg. Esso nasce dalla critica a Kant e dal tentativo di superare le contraddizioni che sorgono dalla sua visione dualistica. Nel sistema kantiano persiste la differenza tra soggetto e oggetto oltre alla distinzione tra fenomeno e noumeno. Il soggetto kantiano risulta così lacerato poiché da un lato risponde alle leggi meccaniche della natura e dall’altro avverte in sé la libertà. In altri termini l'uomo non accede al noumeno, ma ne avverte l’esigenza.

In seno a questa distinzione la nozione più problematica è quella dell’idea di cosa in sé https://slideplayer.it/slide/2650084/9/images/6/L’aporia+della+cosa+in+sé.jpg, il noumeno appunto, è in contraddizione con se stessa, infatti, se non è accessibile non può essere nemmeno pensata quindi o la si elimina o si deve ammettere la sua conoscibilità da parte di una particolare facoltà https://decorazioniperdolci.it/media/catalog/product/cache/6/thumbnail/x600/040ec09b1e35df139433887a97daa66f/i/m/image_1014.jpg. Non ha senso ammettere l’esistenza di una realtà che si trova oltre i nostri limiti conoscitivi, le nostre rappresentazioni (il mondo) esistono solo in quanto risultato dell’attività dell’Io https://www.federvini.it/media/k2/items/cache/hands-holding-world-globe_dpc_block_XL.jpg. Questa distinzione pone chiaramente un limite insensato secondo gli idealisti perché distingue il pensare dal conoscere. Solo riconducendo tutto l’essere al pensiero, eliminando il realismo della cosa in sé presente nel filosofo di Konigsberg, sembra essere la strada per superare le contraddizioni generate dal criticismo. Malgrado il criticismo e il trascendentalismo kantiano siano alla base dell’idealismo è chiaro che questa filosofia ne trasforma radicalmente i caratteri fondamentali: il soggetto non conosce più le cose in una dimensione fenomenica che lascia ignota la cosa in sé, ma conosce direttamente la realtà in quanto tale.

Per quanto riguarda il carattere dinamico e "soggettivo" della realtà  gli idealisti affermano il principio assoluto che genera la realtà fa si che il mondo si configuri come una dimensione energetica, spesso di carattere processuale e storico: l'universo diviene secondo norme e fini che sono in qualche modo prefissati e coglibili da parte dell'uomo. Nelle principali filosofie idealiste tale processualità implica una graduale presa di coscienza, una graduale "soggettivazione del reale". Nella filosofia idealista per "soggetto" non si intende l'individuo, ma si intende la soggettività universale https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn%3AANd9GcRlDxUGLDjorfWvTx1xmLjvQOnMEn2ifmZhMGhOUMGcoo0V3_ZY.

A proposito di questa soggettività universale, rifacendoci alla classificazione fatta dallo stesso Hegel, che voleva così distinguere il suo idealismo da quello di Fichte e Schelling possiamo distinguere:

idealismo soggettivo  Johann Gottlieb Fichte (1762-1814) Per Fichte il principio assoluto è l'IO, e il processo è dato dal principio che avvertendo il darsi di una finitezza e di una esteriorità, cerca di oltrepassare tale alterità in un sistema onnicomprensivo assoluto (dove prevale l'aspetto etico, in quanto è posta l'accento sullo sforzo per il superamento degli "ostacoli" che via via si oppongono al soggetto) https://thumbs.dreamstime.com/t/superare-le-barriere-difficili-19631923.jpg
idealismo oggettivo Friederich Wilhelm Schelling (1775-1854) Per Schelling il processo è dato dal contrapporsi di natura e spirito. Mentra la natura non è consapevole di sé, lo spiritò è pura consapevolezza. Spirito e natura si incontrano poi nell'assoluto (ivi prevale l'aspetto religioso-teleologico, da prima panteistico recuperndo parte del pensiero di Bruno e Spinoza, e poi, nell'ultima fase del suo pensiero, teistico)https://www.platon.it/moderno/wp-content/uploads/2016/08/Schelling-300x107.jpg
idealismo assoluto Wilhelm Friederich Hegel (1770-1831)

Per Hegel il dinamismo è insito alla sostanza stessa. Esso riguarda non solo tutte le determinazioni del reale, ma si dispiega integralmente nella forma del tempo-storia. La dialettica è l'essenza stessa dell'assoluto e l'assoluto si caratterizza dall'identità tra razionalità e realtà.https://accademiainfinita.it/images/blog/assoluto-mandala-frattale.jpg

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