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Il sito è a cura del prof. Bernardo Croci, attualmente insegnante di filosofia presso il Liceo delle Scienze Umane Galilei di Firenze.

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Benché la sua filosofia non sia, sotto molti aspetti, accettabile, ha un'importanza decisiva come fondatore del metodo induttivo moderno e come pioniere nel tentativo di una sistemazione logica del procedimento scientifico. (Russell, Storia della filosofia occidentale)

Francesco Bacone (1561-1626) è stata una figura non solo importante per la speculazione filosofica, ma anche per la politica inglese. Egli ricoprì la carica di lord cancelliere anche se poi fu costretto ad abbandonarla; accusato d’illeciti dovette ritirarsi dalla vita pubblica, tuttavia poté continuare a vivere liberamente grazie all'intervento di Giacomo I° che gli condonò il carcere. Egli ritiene necessario costruire un nuovo strumento per il pensiero ovvero un “nuovo organo” https://pictures.abebooks.com/BIBLIOTECADIBABELE/md/md22887477172.jpg contrapposto a quello aristotelico considerato sofistico perché basato su sillogismi e deduzioni. compito della filosofia è obbedire alla natura se la si vuole conoscere ed il metodo più fecondo è l'induzione, partire da un'analisi di casi eliminando quelli meno rappresentativi e con i rimanenti stabilire regole generali. Bacone Paragona questa opera a quella delle api che colgono il nettare (l'esperienza) e la rielaborano per costruire (formulare leggi) http://3.citynews-trevisotoday.stgy.ovh/~media/original-hi/23039662791891/api-alveare-2.jpg. A queste sono contrapposte due categorie gli empiristi ingenui rappresentati dalle formiche, i razionalisti intransigenti rappresentati dai ragni. Le formiche si limitano a raccogliere dall'esperienza esterna i dati senza però poi rielaborarli accumulano perciò tanti dati senza però riuscire a dare un senso al mondo https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcT0mEOntn9iB8plWp6htFOhuogfGDH6yzfO3ZHp10nBMQ72i0lEfw . I ragni all'opposto formulano le loro teorie come tessono le loro tele ovvero dal loro interno, senza tenere conto di come è fatto il mondo, pertanto le loro descrizioni sono dogmatiche e non corrispondono alla realtà https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRM5myAacyW39zvS_j383a6PrYGPvYcZ_dybehNYXUOFEr5AJhTAg. Per Bacone vi è anche un'altra lotta fondamentale da condurre quella contro i pregiudizi e le abitudini che conducono a conoscenze fittizie che egli chiama "idoli". secondo Bacone esistono quattro tipologie di "idoli": Gli idoli della tribù che scaturiscono dalla natura umana; gli idoli della caverna che sono dovuti alle caratteristiche delle personalità di ciascun individuo; gli idoli del Foro o del mercato legati alle ambiguità del linguaggio; idoli del teatro generati dall'ossequio alla tradizione e all'autorità della cultura e delle filosofie del passato come quelle di Aristotele.

Come si è detto il metodo conoscitivo postulato da Bacone è un procedimento di tipo induttivo esso però è decisamente diverso da quello aristotelico, che si limitava ad osservare la realtà e a postulare delle ipotesi metafisiche. La procedura individuata da Bacone prevede che oltre all'osservazione si compiano dei veri e propri esperimenti capaci di indicare quali sono i dati da tenere effettivamente in considerazione per la costruzione delle nostre teorie.

Per la realizzazione del suo metodo Bacone teorizza l'utilizzo di tre tipologie di tavole diverse. La prima tipologia sono le tavole di presenza in esse vengono indicate le circostanze nelle quali si verifica il fenomeno che vogliamo studiare. La seconda tipologia sono le tavole di assenza in queste tavole vengono registrate tutte le situazioni in cui i fenomeni non si presentano, malgrado le condizioni siano simili alle situazioni in cui i fenomeni si presentano. La terza tipologia sono le tavole dei gradi dove si appuntano le condizioni che amplificano o diminuiscono il fenomeno che si sta osservando.

https://slideplayer.it/slide/2915971/10/images/23/Bacone%3A+la+parte+costruttiva+del+metodo.jpg

Una volta che si è completata la compilazione delle tavole si passa alla formulazione delle ipotesi, esse vanno controllate attraverso esperimenti successivi fino a giungere a degli esperimenti cruciali in cui si abbia la conferma, attraverso l'accordo di tutte le prove, che l'ipotesi spiega il verificarsi del fenomeno.

Nel 1624 Bacone inizia la stesura della Nuova Atlantide un opera destinata a rimanere incompiuta e pubblicata postuma nel 1627. Un opera che per certi versi è in continuità con quella di Tommaso Moro, Utopia, e di Tommaso Campanella, La città del Sole, e dall’altro ne segna il superamento. L’opera, infatti, pur restando nel solco della tradizione utopista, in quanto dipinge una società lontanissima da quella reale, dall’altro costruisce la sua superiorità non su ideali platonici o teleologici, ma direttamente sulla scienza.

Ivi si narra di una nave che alla deriva approva in un’isola abitata da uomini sapienti che dimostrano la loro superiorità sia per le conoscenze che per le loro istituzioni. Nell’isola la scienza e la tecnica sono al servizio del benessere e della felicità della comunità. Ogni dodici anni dall’isola partono due navi che hanno il compito di raccogliere informazioni sulle scienze, le arti, le industrie e le invenzioni. https://www.milanocittastato.it/wp-content/uploads/2016/03/Aequorea-Oceanscraper-696x391.jpg

Proprio per queste particolari caratteristiche che sottraggono quest’opera dall’orizzonte utopico rinascimentale e la collocano in pieno nell’epoca moderna, essa è stata definita in modo ossimorico un utopia realista, dove ad essere esaltato è appunto il ruolo della scienza e della tecnica, gli unici strumenti che possono garantire un governo giusto e una società che guarda alla felicità e al bene pubblico.

Per ricapitolare:

Bacone fu il primo di una lunga serie di filosofi della mentalità scientifica, che hanno sottolineato l'importanza dell'induzione nei confronti della deduzione. Come la maggior parte dei suoi successori, tentò di trovare qualcosa di meglio di quella particolare formula di induzione chiamata "induzione per semplice enumerazione". L'induzione per semplice enumerazione può essere spiegata mediante una parabola: C'era una volta un agente del censimento che doveva elencare i nomi di tutti gli abitanti di un certo villaggio Gallese. Il primo che interrogò si chiamava William Williams; e così il secondo, il terzo, il quarto... Infine l'agente si disse "tutto ciò è noioso; evidentemente si chiamano tutti i Williams Williams. Scriverò così e mi prenderò un giorno di vacanza". Ma aveva torto: ce n'era uno che si chiamava John Jones. Questo dimostra che possiamo andare fuori strada, se crediamo troppo ciecamente all'induzione per semplice enumerazione. (Russell, Storia della filosofia occidentale)

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