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Il sito è a cura del prof. Bernardo Croci, attualmente insegnante di filosofia presso il Liceo delle Scienze Umane Galilei di Firenze.

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Mentre l’indirizzo politico della Prima Internazionale (Internazionale dei Lavoratori nata nel 1864) era tutt’altro che definito, si pensi alla coesistenza di anarchici marxisti e mazziniani e agli scontri che ne portarono alla frammentazione e scioglimento nel 1874, la Seconda Internazionale o Internazionale Socialista risultava essere molto più omogenea sotto il profilo ideologico all’atto della sua fondazione nel 1889. Inoltre essa era una federazione di partiti più che non un’associazione a se stante il che la rendeva molto più flessibile della prima. Tale omogeneità era data sia dalla scelta di radunare in questa organizzazione solo i partiti e le correnti marxiste sotto un programma che ne permettesse comunque ampia autonomia, ma dall’altro anche dal contributo filosofico e politico di Engels che ne assunse la guida fino alla morte nel 1895.            https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTI9Yn7FPVsSkSuh1Tkg-vrFxqOcSRGjyJPT-1EgGeHhfdVrNrlLQ

Se da un lato Engels rappresenta l’ortodossia marxista, essendo coautore con Marx degli elementi fondamentali del marxismo, egli esprime anche elementi originali e innovativi.

Friedrich Engels, nato a Barmen nel 1820 in Germania da una ricca famiglia borghese, si avvicina alla sinistra hegeliana e poi alle idee socialiste di Moses Hess. Dopo aver visitato una fabbrica inglese gestita dal padre egli rimase estremamente turbato dalle condizioni dei lavoratori, da questa esperienza nace lo scritto La situazione della classe operai in Inghilterra pubblicato nel 1845. Nel frattempo entra in contatto con Marx con cui scriverà La Sacra famiglia, L’ideologia tedesca, Il Manifesto del partito comunista.

Nel 1878 scrive l’Anti-Dühring contro il filosofo positivista Eugen Dühring. Alla morte dell’amico Marx si occupa della pubblicazione del secondo e del terzo libro del Capitale e come già ricordato guiderà nei primi anni la Seconda Internazionale. Tra le altre sue opere L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello stato del 1884; L. Feuerbach e il punto di approdo della filosofia classica tedesca del 1886; la sua opera più nota, benché pubblicata postuma, Dialettica della natura. Engels muore a Londra nel 1895. https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSwaBao-3lqCReA4UHFPkDuug1u6p9j0oUY1y3fE96jcteSZ2Rn

L’opera politica di Engels risulterà estremamente complessa negli ultimi anni della sua vita, a partire dalla fine del ‘800, infatti, i partiti socialisti non sono più piccole realtà politiche ma stanno per costituirsi in grandi organizzazioni ognuna con peculiari particolarità e accenti, si pensi alla diversità che intercorreva tra il partito social democratico tedesco e quello francese, composto anche dagli ex comunardi. Inoltre le vicende storiche, come la sconfitta della Comune di Parigi, la politica del socialismo di cattedra di Bismarck, l’estensione del suffragio e le politiche sociali degli stati, facevano pensare alla necessità di una revisione delle dottrine di Marx. http://www.sapere.it/mediaObject/gedea/images/1014/La-Comune--979604/original/10149052.jpg

Il dibattito interno all’Internazionale era tra chi, estremizzando le posizioni dei socialdemocratici, voleva abbandonare la pratica rivoluzionaria aderendo al riformismo parlamentare come Eduard Bernstein, e tra chi si schierava per un’immediata insurrezione considerando la dirigenza dell’Internazionale troppo moderata come il francese Georges Sorel ma anche i tedeschi Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht. https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRvN7ed90RP1PokWiF7-mQ79wlTQ3oHbjkSGfLR9pNGqsU_ybNs

L’opera di Engels, e in parte di Kart Kautsky che lo sostituì alla morte, fu quella mantenersi fedeli alla dottrina marxista dando però estrema importanza alle lotte intermedie del processo rivoluzionario, nonché alla partecipazioni alle elezioni e al contributo per la realizzazione di riforme come quella sul diritto di sciopero. Essi non rinunciano alla prospettiva rivoluzionaria, che credono sia inevitabile a causa dell’incapacità della borghesia di gestire le sue stesse contraddizioni, ma al contempo ritengono fondamentale la lotta e l’organizzazione politica. Va sottolineato, che malgrado il loro sforzo, anche la Seconda Internazionale finirà per lacerarsi a causa delle diatribe interne scoppiate tra rivoluzionari e riformisti.

Per quanto complesso sia l’argomento è possibile rinvenire già all’interno delle scelte e posizioni politiche le sue idee più propriamente filosofiche. Egli manifesterà si una certa adesione al clima positivista, che tutto sommato rappresentava il continuum con l’Illuminismo, ma senza rinunciare alla struttura dialettica della storia e all’idea che vi sia oltre al mero meccanicismo anche una dimensione storico-culturale.

Per quanto riguarda la sfera politica queste tesi si evincono nel non voler applicare meccanicamente il marxismo e al contempo di non negare la necessarietà del suo sviluppo.

Per quanto riguarda i temi più propriamente filosofici Engels, sia nell’Anti-Dühring che nella Dialettica della natura, si sforza di delineare un materialismo dialettico che sia in grado di dar ragione non solo dei fenomeni umani e storici, ma anche di quelli naturali. Egli esordisce criticando Dühring che aveva negato ogni valenza scientifica alla dialettica hegeliana in virtù dell’adesione ad un estremo materialismo meccanicistico. Secondo Engels, invece, la dialettica quando non è contaminata dall’astrattezza della logica e del mondo ideale, mantiene il suo valore scientifico.

Se da un lato le scienze hanno un loro fondamento, e non devono essere confuse con il sapere filosofico, esse tuttavia non posso essere considerate come astoriche, previo risultare ancora più dogmatiche della stessa filosofia hegeliana. Pertanto vi si possono rintracciare in esse le stesse regole dialettiche che agiscono nella storia degli uomini.

A dimostrazione di ciò Engels formula tre leggi dialettiche che risultano essere alla base della realtà naturale, ovvero di tutto l’essere. Esse sono:

  • la legge della conversione della quantità in qualità e viceversa, ovvero che attraverso l’aumento e la diminuzione graduale di una certa quantità interviene anche una modifica qualitativa e viceversa. Un esempio è dato dall’energia cinetica di un corpo, la quale se incrementata, produce cambiamenti nella struttura del corpo in virtù del calore che ne scaturisce. https://www.rosarioberardi.it/sitoberardi/centralielettrichenew/IMMAGINI/meccanica.jpg
  • La legge della compenetrazione degli opposti, ovvero che ogni natura ne ha una opposta con cui è necessariamente collegata, si pensi alla polarità dell’energia elettrica.

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  • La legge della negazione della negazione, ovvero che ogni oggetto inserito nei processi di cambiamento deve negare se stesso per mutare natura, così come il seme nega se stesso per diventare una pianta.

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Sulla base di queste tre leggi Engels afferma anche la permanenza della materia la quale subisce si dei cambiamenti ma non può essere annichilita. Lo stesso Universo può terminare solo in quanto da origine ad un nuovo universo. Una sorta di teoria ciclica che vede alternarsi generazioni e conflagrazioni, o per dirla con termini attuali, di big bang e big crunch.                      http://www.sciencebuzz.org/sites/default/files/images/SciAm_Big%20Bounce.jpg

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