Con il termine presocratici o presofisti si identificano tutti quei pensatori che hanno preceduto il periodo caratterizzato della sofistica e dal pensiero di Socrate, ma con questa espressione non si intende affatto affermare che questi autori fossero in qualche modo precursori di un pensiero razionale compiuto. Così come era debole il termine meraviglia per esprime il punto di partenza della filosofia così è debole il termine presocratico per indicare questi pensatori, essi, infatti, erano già pensatori maturi. Questi personaggi avevano già posto al centro della loro riflessione l'ideale platonico di ogni scienza, ovvero la possibilità di ricondurre il molteplice che si presenta in natura ad un'unica radice o principio. I presocratici o presofisti iniziarono le loro speculazioni, geograficamente parlando, nelle colonie greche: in particolare da prima nelle colonie della Ionia http://tomascipriani.it/wp-content/uploads/2017/08/miletoimg.jpg e successivamente nella Magna Grecia cioè nel meridione della penisola italica https://www.infosibari.it/images/Magna_Grecia.png. Questi pensatori che rappresentano la prima fase di sviluppo del pensiero filosofico occidentale, la fase cosmologica, sono estremamente interessanti sia dal punto di vista della filosofia sia dal punto di vista della scienza in senso più stretto, cioè come particolare approccio filosofico hai problemi. Già con questi autori la filosofia nasce grande perché appunto cerca di dare risposte alle grandi domande della filosofia quali:
Qual è la vera origine delle cose del mondo?
Qual è la sostanza di tutte le cose che compongono il mondo?
Come possiamo spiegare la molteplicità delle cose che esistono in natura?
Per questo, ed gli altri motivi, questi autori meritano un'attenta analisi e un adeguata trattazione nelle nostre esposizioni; non furono, infatti, dei precursori delle questioni che oggi occupano centralmente le nostre riflessioni, ma furono appunto i primi come dice Aristotele ad approcciarsi ai problemi centrali della filosofia e quindi sono da considerarsi appieno i primi filosofi, i primi scienziati, della storia del pensiero dell'Occidente.