Dopo aver riconosciuto la crisi politica della poleis, nella Repubblica Platone progetta per i suoi contemporanei un modello di città costruita e governata secondo giustizia: Kallípolis, che in greco significa la città bella. https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcT_j-TyxGIJ7yPYJIbO9QA1iER1i_3JNdj8SCiQYe5D2UIfkp0V A fondamento della nuova città c’è l’idea di giustizia essa si realizza solo quando c’è armonia tra le classi di cittadini che la compongono. L’anima di ogni individuo e composta di tre parti quella concupiscibile, irascibile e razionale. La parte concupiscibile è rivolta al soddisfacimento dei bisogni primari; quella irascibile spinge l’uomo a difendersi e ad aggredire;
quella razionale è la parte che deve governare le altre due. La vita dell’uomo deve essere governata dalla parte razionale dell’anima e quella concupiscibile deve obbedire. La parte irascibile si deve alleare con quella razionale per imporre la disciplina agli istinti disordinati. La divisione in classi dipende da quale componente dell’anima prevale nell’individuo. Gli individui in cui prevarrà l’anima concupiscibile saranno produttori, http://www.slowfoodbergamo.it/wp-content/uploads/2013/03/consumatore-o-coproduttore1.jpg lavoratori, mercanti, contadini che con la loro attività provvedono al sostentamento materiale dello Stato ideale. La loro caratteristica è il desiderare, e la virtù che gli è propria e la temperenza intesa come obbedienza. Gli individui in cui prevarrà l’anima irascibile saranno guerrieri o custodi, https://c8.alamy.com/compit/dxkda4/i-trecento-spartani-dxkda4.jpg il loro compito è difendere lo Stato. La loro virtù è il coraggio. Gli individui in cui prevarrà l’anima razionale saranno governanti o filosofi, https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQXX6QNW6xeq_mFTTyeU38u61oxYdaag8OeLviaRGvlAk7zCVYV2w il loro compito è di guidare lo Stato, allo stesso modo in cui l'anima razionale guida l'uomo. La loro virtù è la sapienza e il loro scopo è la ricerca del Bene. http://alacarloanti.altervista.org/UDA2016/relazioni/arianna-locatello/IMMAGINI/piramide.bmp
Vedi, ripresi, che poco fa indovinavamo giusto considerando la temperanza simile a una specie di armonia? - Perché mai? - Perché essa differisce dal coraggio e dalla sapienza, che si trovano questo in una parte dello Stato (nei guerrieri), quella in un’altra (nei governanti). La giustizia o temperenza invece [...] si estende allo Stato tutto intero e fa cantare insieme, all’unisono, su tutta la scala, i più deboli, i più vigorosi e i mediani. (Platone, Repubblica)
Se dunque tra le classi vi è armonia, sophrosyne ovvero accordo (i produttori obbediscono ai governanti e ai custodi; i custodi obbediscono ai governanti; i governanti governano per il bene pubblico e non per interesse privato) si realizzerà la giustizia.https://www.platon.it/storia/wp-content/uploads/2016/02/tripartizione_platonica.jpg
La forma di Stato ideale è l’aristocrazia, ma non intesa come governo dei nobili, bensì dei sapienti, dei filosofi che sono appunto i migliori.
Il modello ideale lo Stato può degenerare in forme corrotte di governo. Platone ne enumera quattro, in ordine di progressiva gravità:
governo timocratico: poiché è basato sull’onore (timé) e sull’ambizione di pochi, nei cittadini al potere domina l’anima irascibile;
governo oligarchico, cioè di pochi (olígoi): poiché è basato sull’amore per le ricchezze, nei governanti prevale l’anima concupiscibile;
governo democratico, cioè del popolo (démos): poiché è basato sul capriccio dei singoli, è caratterizzato da disordine, indisciplina, invidia per chi comanda;
governo tirannico: poiché è basato su un capo-popolo che si impadronisce del potere per il proprio interesse personale, si caratterizza per la demagogia.
Affinchè lo Stato funzioni Platone suggerisce l'eliminazione della proprietà privata e la comunanza dei beni per le classi superiori affinché, al di là dei propri interessi, facciano fronte alla gestione della cosa pubblica. I governanti-filosofi sono simili ai nocchieri, che sono esperti nella guida della nave. Può dirigere lo Stato soltanto un uomo che abbia dignità e grandezza d’animo, generosità e buona disposizione verso gli altri, virtù che si acquistano con una buona educazione e un lungo sforzo. I futuri guardiani e governanti pertanto non possederanno niente di proprio, così che si possano occupare interamente della comunità. Non avranno beni personali, né una famiglia. Mogli e figli saranno in comune, cosicché anche le proprietà altrui saranno sentite come proprie. https://www.ilsorriso-imola.it/upld/pagine/original/coppie-famiglie.jpg I governanti sono scelti tra i guardiani migliori, tra i 20 e i 30 anni. La persona più adatta a governare è chi, pur essendone competente, non ne ha desiderio, perché non ha da accumulare ricchezze per la propria casata. Questa persona è il filosofo: egli sa cosa è bene per lo Stato, ma preferisce una vita dedicata alla ricerca della verità piuttosto che l’ambizione delle cariche pubbliche. Proprio per questo è la persona che, messa al governo, non userà il potere per scopi personali.
L'educazione del Filosofo
Lo Stato platonico deve provvedere all’educazione dei cittadini: ciascun bambino è avviato alla professione per cui dimostra maggiore attitudine. Tutte le classi sociali (produttori, guerrieri e governanti) sono addestrate dalla nascita a pensare il bene collettivo. E ciò in base alla natura che li predispone a controllare gli interessi egoistici e passionali, in nome della ragione: ai futuri produttori sarà impartita un’educazione prevalentemente tecnicahttps://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSuE-2WU3G019lXacCz56P94O5ZX7ewNxdRh6dlnx0gyIOMgBQy ; ai guardiani l’educazione del corpo, con la ginnastica https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQ-Z4ai7rGNsCYcAOegoqDmpQLegL3GkzJtijlbTOli6oCYhuOY , e dell’anima, con la musicahttps://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQPeFNctHm2vrqgpZruptUUMlQibbrDkxcbqbWtgMxxst6FNkXWzw ; ai futuri governanti-filosofi, oltre alla ginnastica e alla musica, è riservato un lungo apprendistato scientifico e filosoficohttps://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSjM2WWbMrBkL-S29p-puKfsyXgbFU5jrhq-s_8mLh17PyGaTzJug . Nella parte centrale della Repubblica, Platone, si dedica a delineare i compiti e l'educazione del filosofo. Il filosofo è colui che ricerca la conoscenza nella sua totalità. È per questi ultimi che Platone costruì l'Accademia, essa era riservata esclusivamente ai filosofi. http://www.sullerivedelkifissos.it/wp-content/uploads/2017/08/20160515_152043-1080x608.jpg Platone ha una concezione elitaria dell'educazione filosofica. L'Accademia si configurava come una comunità nella quale scolarca (il primo fu Platone) e allievi convivevano insieme. Il metodo d’insegnamento era dialogico, e la conoscenza orizzontale, ovvero maestro e discepoli dialogavano dei temi di interesse sulla scia dell'insegnamento socratico. La formazione si basa sullo studio dell’Aritmetica (arte del calcolo), la Geometria (scienza degli enti immutabili), la Astronomia (scienza del movimento ordinato e perfetto) la Musica (scienza dell'armonia). Dall'educazione dei filosofi, Platone esclude l'ARTE raffigurativa come la pittura. Egli ne ha una concezione negativa: essa è una "copia" del mondo sensibile, il quale a sua volta è una "copia" del mondo delle Idee; perciò l'arte è una "copia della copia della verità“. L'arte è corruttrice (spinge lo spirito umano verso le cose del mondo e lo allontana dalle Idee) e va bandita dallo Stato ideale. Introdotti allo studio della matematica e della geometria, si allenano al ragionamento astratto, fino a quando, a 35 anni, sono istruiti nella dialettica e nella ricerca delle idee. Dopo il tirocinio militare, a 50 anni, i più meritevoli assumono il governo dello Stato. Platone concepisce un modello ascetico del filosofo: felice della conoscenza non ha bisogno di beni materiali.