John Stuart Mill, figlio di James Mill https://www.eumed.net/ecorom/Mari%20economisti/jamesmill.jpg filosofo utilitarista legato a Jeremy Bentham, nasce a Londra il 20 maggio del 1806. Dall'età di tre anni il padre lo sottopone a un rigido programma d’istruzione da lui stesso impartito. Già da fanciullo Mill aveva letto l'organo di Aristotele e la filosofia di Platone. Sempre sotto l'influsso paterno si avvicina all'opera di Jeremy Bentham, da cui rimane fortemente colpito, studia la filosofia della mente e gli economisti inglesi. A sedici anni entra a far parte della Compagnia delle Indie dove già suo padre era stato funzionario e dove egli rimase fino al 1856, poco prima del suo scioglimento https://viaggiointornoaltedotnet.files.wordpress.com/2017/05/compagnia-olandese-delle-indie-orientali.jpg?w=600. Durante gli anni trenta inizia a frequentare i sostenitori di Sanit-Simon e Auguste Comte, con cui dal 1840 terrà una corrispondenza, anche se distaccandosi progressivamente dalle idee del filosofo francese, soprattutto quando questi iniziò a proporre le sue tesi sociocratiche. Nel 1830 incontra a Parigi Harriet Hardy, moglie di John Taylor, donna colta ed emancipata, egli commenterà l'incontro come "la principale benedizione della mia vita". Tra i due nascerà un'intesa che, una volta morto John Taylor, li porterà al matrimonio nel 1851. Entrambi affetti da tubercolosi viaggiano a lungo nel continente in particolare in Francia. Nel frattempo Mill ha già scritto importanti opere in particolare Osservazioni sulla filosofia di Bentham (1833), Il sistema di logica (1843), Principi di economia politica (1848). Durante gli anni di matrimonio con Harriet Taylor conduce importanti battaglie insieme alla moglie per la libertà e i diritti delle donne. Nel 1858 muore la moglie Harriet Taylor e Mill si dedica dapprima alla stesura del Saggio sulla libertà e a seguire in una serie di saggi sul sull'utilitarismo raccolti in un volume nel 1863. Tra il 1865 e il 1868 è membro della Camera dei Comuni; eletto come indipendente si schiera con il partito liberale aderendo alle sue battaglie più radicali. In quegli anni porta avanti importanti battaglie sull'estensione del suffragio femminile https://www.notizienazionali.it/archivi/immagini/2015/S/suffragette.jpg, sostiene la causa abolizionista durante la guerra civile americana, contribuisce alla condanna del governatore della Giamaica colpevole di una sanguinosa repressione. Ritiratosi dalla vita pubblica si dedicherà ancora alla stesura del saggio L'asservimento delle donne del 1870 e l'Autobiografia che uscirà postuma. Si spegnerà ad Avignone il 7 maggio 1873 e sarà deposto nella stessa tomba dell’amata Harriet Taylor.
Il sistema di logica
Mill contribuisce alla diffusione del positivismo in Gran Bretagna attraverso la critica alla metafisica tradizionale, alla promozione del progresso sociale, riconoscendo l'unitarietà metodologica delle diverse scienze. A differenza di Comte, Mill tende ad avvicinare il positivismo alla tradizione empirista inglese in particolare alla riflessione di Locke e Hume. https://3.bp.blogspot.com/-oz8OslNJvsc/TlxQylw9GGI/AAAAAAAAAJ0/7UeJUXsuxJY/s1600/JHON+HUME.bmp In particolare non concorda con Comte sul fatto che la metodologia delle scienze cioè la logica non possa essere oggetto di trattazione autonoma. Secondo Mill le leggi scientifiche sono leggi della ragione, è pertanto indispensabile studiare il loro rapporto con le leggi del pensiero esaminando il modo in cui vengono compiute le generalizzazioni. Questo diviene l'obiettivo del Sistema di logica induttiva e deduttiva. In quest'opera Mill si pone due scopi generali:
-il primo quello di confutare la dottrina secondo cui vi sono "verità esterne alla mente che possono essere conosciute mediante l'intuizione o la coscienza, indipendentemente dall'osservazione dall'esperienza" (Mill, Autobiografia); https://0901.static.prezi.com/preview/v2/nmasvbrvygsamif424lslnf4rl6jc3sachvcdoaizecfr3dnitcq_3_0.png
-il secondo dimostrare che tutta la conoscenza deriva dall'esperienza. https://m5k6r2v5.stackpathcdn.com/wp-content/uploads/2020/08/frasi-einstein-unica-fonte-conoscenza-esperienza.jpg
In modo particolare Mill vuole confutare il razionalismo matematico di tipo cartesiano e leibniziano entrambi fondati sul intuizionismo ovvero sull'idea che la matematica offrisse conoscenze indipendenti dall'esperienza. L'attacco all'intuizionismo avviene sul terreno dell'inferenza che ne è l'operazione logica fondamentale.
Secondo Mill il primo passo del processo dell'inferenza è l’induzione per “enumerazione semplice”, attraverso la quale si forma la credenza in certe uniformità. Benché l'enumerazione sia insufficiente a garantire la certezza l'aumento dei casi osservati la rafforza. Ogni volta che si osserva un fenomeno, si compiono delle sperimentazioni, si generalizzano le relazioni di successione e uniformità cioè è possibile organizzare la conoscenza mediante regole relative a inferenze già stabilite. I processi di generalizzazione avvengono sempre attraverso regole d’inferenza già raggiunte ovvero attraverso dati di fatto. Essendo la logica un insieme di regole raggiunte attraverso la generalizzazione essa è essenzialmente logica dell'esperienza. Da ciò segue che non esistono due tipi d’inferenza logica, ovvero induzione e deduzione, ma un solo un tipo, quello induttivo. Tuttavia questo processo non procede dal particolare al generale ma consiste nel collegare particolari ignoti a particolari noti sulla base di proposizioni generali che sono, a loro volta, inferenze già compiute.https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/f/f8/Soliti_ignoti_logo.jpg
Lo stesso discorso viene esteso da Mill al ragionamento sillogistico di Aristotele che ha la pretesa di essere deduttivo, ma in realtà risulta esso stesso un ragionamento induttivo. Infatti dato il ragionamento “tutti gli uomini sono mortali” “Socrate è un uomo” “Socrate è mortale”, da cosa deriva la verità della mortalità di Socrate? https://www.mat.uniroma2.it/LMM/BCD/SSIS/Neurosc/Sillogismo/Image3.gif
Dall’osservazione della mortalità degli uomini e dell’umanità di Socrate, ma a ben vedere sia l’una che l’altra scaturiscono dall’osservazione di casi particolari https://digilander.libero.it/eruffaldi/5B/metodo%20induttivo.jpg “singoli uomini che muoiono” e di “individui che condividono caratteristiche simili raggruppati sotto il termine uomini”. La preposizione universale dunque non è altro che una proposizione che afferma o nega un certo numero, magari ampio, di casi particolari.
L’idea di Mill è che l’inferenza deduttiva sia propria delle scienze più evolute, le quali hanno costruito generalizzazioni alle quali possono essere connesse generalizzazioni minori, ad esempio in fisica la legge di gravitazione universale è una generalizzazione maggiore a cui viene collegata la legge della caduta dei gravi sulla terra che è una generalizzazione minore. Le leggi di natura non si possono spiegare per mezzo di altre leggi, ma è possibile creare delle connessioni tra loro.
I fenomeni si presentano in due modi, o simultaneamente o in successione, quelli simultanei sono oggetto della matematica quelli in successione sono alla base della legge di "causazione". Il concetto di causa è quindi alla radice di tutta la teoria dell'induzione. https://thumbs.dreamstime.com/z/causa-e-concetto-di-effetto-92054765.jpg Posto che la causa è essa stessa un fatto fisico e posto che l'enumerazione completa, ovvero a partire da tutti i casi, non è utile per uno scopo di una legge, la quale a la pretesa di prevedere fenomeni ignoti, l'induzione deve fondarsi sulla credenza dell'uniformità del corso della natura e dell'universalità della causazione, questi però non sono principi universali ma sono entrambi frutto dell'induzione stessa. Secondo Mill queste due credenze e l'induzione si rafforzano a vicenda:
Le più ovvie tra le uniformità particolari suggeriscono e attestano l'uniformità generale, e l'uniformità generale, una volta stabilità, ci mette in grado di provare il rimanente delle uniformità particolari di cui è costituita. (Mill, Sistema di logica) https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQF_a2l-lw85Ap-oYeitSDuze9Ec00p32_DC35ma0LR-eKWGgtsNA
Il successo del Sistema di logica è dovuto al fatto che essa si contrapponeva alle correnti idealistiche e spiritualistiche che affermavano l'esistenza di idee in forma autonoma rispetto all'esperienza delle cose, ma anche dal fatto che, malgrado tutte le conoscenze scientifiche anche quelle più astratte vengano ricondotte all'esperienza in una sorta di empirismo Radicale, Mill Rivendica l'efficacia del processo di induzione contro le derive scettiche che scaturivano dalla filosofia di Hume.
Individuo e società
Nel 1851 John Stuart Mill sposa Harriet Taylor e conduce con lei una grande quantità di battaglie politiche e sociali in difesa della libertà, dei diritti dell'individuo e soprattutto dei diritti delle donne.
Abbiamo già accennato che Mill aderisce all’utilitarismo di Bentham correggendone alcuni aspetti. https://conversalitas.com/media/2022/05/Etica-de-Aristoteles-y-utilitarismo-de-Mill-1.png Infatti mentre Bentham si era limitato ad affermare che le regole morali devono essere utili al raggiungimento della felicità che si ottiene tramite il piacere, Mill riconosce anche il legame che intercorre tra il senso del piacere e quello degli oggetti a cui lo associamo. In questo senso afferma Mill non desideriamo tanto il piacere in sé quanto a quegli oggetti che ci rappresentiamo come piacevoli https://www.ravennatoday.it/~media/horizontal-hi/50055299287217/gelato-artigianale-2.jpg Dunque il piacere dipende dalle rappresentazioni del soggetto. Essendo le rappresentazioni frutto del carattere individuale e delle circostanze che influenza i punti di vista dell'individuo non è possibile proporre un calcolo capace di rispondere alle aspettative generiche degli individui, la felicità in questo senso non è uguale per tutti. Solo chi ha provato una determinata esperienza, ad esempio una vacanza in un luogo ameno, può valutare la felicità che ne deriva. Da ciò segue l’importanza dell’autonomia della morale, ovvero l’individuo deve assumere come criterio delle sue azioni il raggiungimento della propria felicità.
Da questa riflessione segue l’adesione di Mill all’individualismo https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRoStjOOZm-mnzctCBw6G9zrWpjbSK22zpRDoRtLAKAOp6idS7AQg, ovvero la dottrina che afferma che lo Stato esiste solo in funzione dell’individuo. Non è possibile ridurre l’individuo alla dimensione collettiva, come ha fatto Hegel.
Il tema della libertà dell’individuo e dell’individualismo è trattato da Mill nel Saggio sulla libertà https://www.ibs.it/images/2560732526691_0_0_536_0_75.jpg la cui prima stesura era stata fatta assieme alla moglie Harriet e a cui sarà dedicato.
All'amata e compianta memoria di colei che fu l'ispiratrice, e in parte l'autrice, di tutto il meglio della mia opera – all'amica e moglie il cui altissimo senso della verità e della giustizia era il mio stimolo più grande, e la cui approvazione era la massima ricompensa – dedico questo volume. (Mill, Saggio sulla libertà)
In questo testo si afferma che l’unico limite alla libertà individuale è dato dall’auto protezione dell’individuo stesso. Può essere limitata la libertà di un uomo solo quando questa nuoce ad un altro uomo. In altre parole la libertà del singolo finisce la dove inizia quella dell’altro. https://qph.cf2.quoracdn.net/main-qimg-c3cb63f5821aa929d92f3e6a5345fb64-lq
il solo scopo per cui si può legittimamente esercitare un potere su qualunque membro di una comunità civilizzata, contro la sua volontà, è per evitare danno agli altri. Il bene dell'individuo, sia esso fisico o morale, non è una giustificazione sufficiente. Non lo si può costringere a fare o non fare qualcosa perché è meglio per lui, perché lo renderà più felice, perché, nell'opinione altrui, è opportuno o perfino giusto: questi sono buoni motivi per discutere, protestare, persuaderlo o supplicarlo, ma non per costringerlo o per punirlo in alcun modo nel caso si comporti diversamente. Perché la costrizione o la punizione siano giustificate, l'azione da cui si desidera distoglierlo deve essere intesa a causare danno a qualcun altro. Il solo aspetto della propria condotta di cui ciascuno deve rendere conto alla società è quello riguardante gli altri: per l'aspetto che riguarda soltanto lui, la sua indipendenza è, di diritto, assoluta. Su se stesso, sulla sua mente e sul suo corpo, l'individuo è sovrano. (Mill, Saggio sulla libertà)
Lo Stato deve garantire la libertà di coscienza, di pensiero e di espressione dell’individuo. Contestualmente deve garantire la libertà del singolo di perseguire la propria felicità. https://www.unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it/wp-content/uploads/2022/07/Liberta-di-stampa-e1656911728149.jpg
Dal punto di vista politico deve essere garantita la libertà di associazione, ma soprattutto la sovranità dell’individuo rispetto al potere della società. Per quanto riguarda l’idea della giustizia essa è intesa come quell’insieme di norme e valori volti a garantire il massimo bene per il maggior numero di persone.
La sovranità che l’individuo esercita su se stesso e sul suo corpo non sono un rischio per la società, anzi risultano essere un elemento di ricchezza e di progresso. Per tale motivo il codice penale di una società non deve intervenire sulle manifestazione eccentriche e trasgressive di un singolo se queste non ledono la libertà altrui. In particolare su questo ultimo aspetto Mill si è ispirato a Karl Wilhelm Humboldt (1767-1835) filosofo tedesco e teorico del liberalismo, il quale pur non condividendo le tesi democratiche, aveva proposto, in particolare nei sistemi formativi e accademici, che il singolo potesse espandersi in innumerevoli e contrastanti direzioni perché ciò avrebbe permesso il nascere di nuove idee dalle quali sarebbero sorte anche quelle utili allo sviluppo della civiltà. https://www.gianlucalandone.it/wp-content/uploads/2020/10/pensiero-divergente-convergente.jpg
Mill e la moglie Taylor, come già ricordato, condussero numerose battaglie per la libertà dell’individuo. In primis per l’emancipazione femminile che ancora nell’800 non solo non godeva dei principali diritti civili come il diritto al voto, ma viveva in una costante condizione di sottomissione. Inoltre si fecero sostenitori del diritto al divorzio e alla parità tra uomini e donne nel matrimonio. https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTNNGVHgHkeWGg9EB0rRZPIETRjwqKoq56I_zVz5QxzJ_e7n2d81g
Nelle Considerazioni sul governo rappresentativo del 1861 Mill riconosce nel sistema democratico l’unico assetto capace di garantire la libertà del singolo purché esso non degeneri in tirannide della maggioranza sulla minoranza. Propone il suffragio universale maschile e femminile a patto che il singolo dimostri un adeguata preparazione culturale capace di permettergli di decidere consapevolmente sulle singole questioni.https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSCx5DvyxdlAgCHu8AQES1pVMtXg-5EM6hm88yrDPQhaxfiWd8h
Nei Principi di economia Mill distingue due tipi d’interferenza dello Stato nell’economia: uno di tipo autoritario quando lo Stato estende la propria azione imponendo soluzioni politiche agli individui come vietare una religione o come introdurre dei monopoli; uno non autoritario quando esso adotta misure che forniscono opportunità ai cittadini per il loro libero sviluppo come la promozione della cultura o come la creazione di luoghi per l’incontro di domanda ed offerta nel mercato del lavoro. https://cdn.peacelink.org/images/21917.jpg?format=jpg
Per quanto riguarda l’organizzazione economica Mill fa notare che gli economisti classici si sono preoccupati esclusivamente della quantità di merci prodotte attraverso la divisione del lavoro, ma un aspetto altrettanto importante è quello della dignità del lavoratore; la soluzione a questo aspetto è quella di far cambiare nell’arco del tempo più volte mansione al lavoratore per non alienare la sua essenza e renderlo partecipe di tutto il processo produttivo così da non trattarlo come una macchina.