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Il sito è a cura del prof. Bernardo Croci, attualmente insegnante di filosofia presso il Liceo delle Scienze Umane Galilei di Firenze.

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Il pensiero di Hegel rappresenta il culmine più sistematico e compiuto della filosofia idealista. La filosofia di Hegel è una filosofia dell'assoluto, l'Assoluto è sia soggetto che oggetto e rappresenta il principio di razionalità del reale e il principio di realizzazione della razionalità. https://docplayer.it/docs-images/44/8957817/images/page_6.jpg

Per Hegel il finito e l’infinito coincidono, e questo gli permette di superare la contraddizione tra la finitezza della ragione umana e l’infinitezza dell’essere. In tal senso il finito è manifestazione necessaria dell’infinito che si presenta come assoluto, dio e spirito. “il vero - scrive Hegel nella prefazione alla fenomenologia dello spirito -è l’intiero. Ma l’intiero è soltanto l’essenza che si completa mediante il suo sviluppo. Dell’assoluto deve si dire che esso è essenzialmente risultato, che alla fine è ciò che è in verità”. https://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2014/03/Big-Bang-640.jpg

Hegel nel suo sistema realizza l’identità di realtà e ragione. Nella prefazione ai Lineamenti di filosofia del diritto Hegel afferma che “ciò che è razionale è reale”. Tale identità implica anche l’identità tra essere e dover essere “ciò che è risulta anche il dover essere”. In questa prospettiva il ruolo della filosofia è di giudicare razionalmente ciò che esiste. Questo compito è simboleggiato dalla nottola di Minerva ovvero dal rapace che si alza in volo solo alla fine del giorno https://i2.wp.com/gabriellagiudici.it/wp-content/uploads/2018/09/moneta.jpg?resize=226%2C223&ssl=1, infatti, anche la filosofia elabora i concetti solo dopo che la realtà si è dispiegata.

A dire anche una parola sulla dottrina di come dev’essere il mondo, la filosofia arriva sempre troppo tardi. […] La nottola di Minerva inizia il suo volo sul far del crepuscolo. (Hegel, Lineamenti di filosofia del diritto).

Per tornare al sistema per Hegel il pensiero è ragione, è la ragione che pensa se stessa rappresenta cioè lo spirito che prende coscienza di sé. La realtà dunque è spirito, spirito in quanto attività di pensiero razionale, è l’espressione del principio razionale dinamico che guida lo sviluppo della realtà ed esprime la razionalità delle cose attraverso un atto di autocomprensione.

Questo processo Per Hegel si distingue in tre momenti che si ripetono

  • l’essere in sé (TESI)
  • l’essere fuori di sé (ANTITESI)
  • il ritorno a sé o l’essere i sé per sé (SINTESI)

https://lh3.googleusercontent.com/proxy/1_mDDUAPZVpQRPeMF4sMIp-o7rjtycLnwjoMjVKlBVXtTLva-PlADUt7r0kSndBXnuk5BwGjDoI2UWg5rI-rNbpYge3F6qcm2w

https://3.bp.blogspot.com/--iP1o5_6_Js/UMwwuz8AdmI/AAAAAAAAABs/1XAUkCf_TR8/s1600/Schermata+2012-12-04+a+23.48.11.png

Per esempio il seme è in sé pianta, ma esso deve morire come seme, e quindi uscire fuori di sé, al fine di poter diventare pianta, dispiegandosi la pianta è in sé per sé.

ESEMPIO

1) IDEA IN Sé

2) IDEA FUORI DI Sé

3) IDEA IN Sé PER Sé

 SEME

é PIANTA

DEVE MORIRE COME SEME

FINE DI POTER DIVENTARE PIANTA

Sulla base dei suoi tre momenti, la dialettica articola la realtà in un sistema completo :

la tesi, la razionalità ancora in sé, è l’idea pura https://ied.eu/wp-content/uploads/2018/08/idea.png, costitutiva del campo della logica;

l’antitesi, l’idea che si realizza in qualcosa che è altro da sé, è la natura https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2018/10/rivoluzione-e-ecologia-prendersi-cura-dellambiente-e-rispettare-la-natura2.jpg;

la sintesi, l’idea in sé e per sé, che si realizza e si riconosce nella realtà, è lo spirito https://salvatorelopes.files.wordpress.com/2013/06/230091_463049963745067_73356386_n.jpg.

 

ASSOLUTO

1) IDEA IN Sé

2)L’IDEA FUORI DI Sé

3)IDEA IN Sé PER Sé

 = IDEA

 = NATURA

 =SPIRITO

 https://enzosiena.altervista.org/wp-content/uploads/2015/03/Senza-titolo1-1.png

La realtà e il pensiero secondo Hegel sono mossi dal movimento della negazione, quest’ultima da luogo alla determinazione: omnis determinatio est negatio cioè la determinazione si definisce per quello che non è.

Il primo momento, quello della TESI, è detto anche da Hegel momento astratto o intellettuale è il campo della logica è rappresenta l’idea pura: l’intelletto come tale mostra una conoscenza inadeguata che rimane all’interno dell’infinito, il pensiero filosofico deve andare oltre i limiti dell’intelletto. L’attività dell’intelletto assegna al suo contenuto la forma dell’universalità esso è un universale astratto perché l’intelletto opera nei confronti dei concetti.

Il secondo momento, l’ANTITESI, è quello della natura dove l’idea si realizza in qualcosa che altro da se cioè materia esso è chiamato dialettico o negativo-razionale perché si ha il rovesciamento negativo della determinazione nel suo opposto.

Il terzo momento, la SINTESI, è quello dello spirito dove l’idea si riconosce nella realtà, esso è chiamato speculativo o positivo-razionale in esso avviene la sintesi delle determinazioni dei momenti precedenti.

https://slideplayer.it/slide/560774/1/images/42/SCHEMA+2%3A+la+dialettica+(cfr.+M.+De+Bartolomeo-V.jpg

La dialettica non solo rappresenta la possibilità per la ragione di conoscere il reale, ma anche l’ossatura stessa della realtà, pertanto si può affermare che essa ha sia valore gnoseologico che ontologico. Tale processo è graduale perchè ’identità di realtà e razionalità procede per gradi dalle tesi più povere e astratte dell’intelletto, fino alle sintesi più ricche e concrete del sapere razionale; ascendente perchè la gradualità scaturisce da un processo di mediazione affidato all’antitesi, alla negazione della ragione, che toglie finitezza e determinatezza alle tesi dell’intelletto; concentrico perchè la sintesi razionale si pone a sua volta come una nuova tesi da negare e da superare; circolare perchè la verità è nel tutto e non è propria di una realtà nel suo isolamento. Il superamento della negazione, operato dalla sintesi, è indicato col termine Aufhebung che vuol dire superamento, ma anche conservazione di ciò che viene superato, quindi nulla viene disperso. www.centrostudiarcadia.it/wp-content/uploads/2016/05/scala-a-chiocciola-elicoidale.jpg?fit=1114%2C777

https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn%3AANd9GcRoZ_I5xsPr7OR9Pf0tpdM5coMZ5ua9Ah_I6z28_g38N2ZEF96N

Questo processo porta alla progressiva presa di coscienza della ragione ma rappresenta anche l’attuarsi stessa della ragione, fino al raggiungimento della perfetta autocomprensione del tutto.

La critica di Hegel e Kant

Kant sottolinea il carattere contraddittorio delle idee costituite dalla ragione, nella dialettica trascendentale si giunge ad una frattura tra la ragione e la realtà. Hegel diversamente afferma che tale contraddittorietà non costituisce un problema, ma è la manifestazione del pensiero stesso, che verrà superata nella sintesi che riconosce la distinzione tra logica e natura come una determinazione momentanea.  Anche in ambito morale e pratico per Kant la volontà non coincide con la ragione e non raggiunge la santità perché è prerogativa solo di Dio. Diversamente per Hegel questi due aspetti coincidono.

La critica di Hegel al Romanticismo

Come primo punto Hegel contesta il primato del sentimento, dell’arte e della fede ripsetto alla filosofia. Solo la filosofia secondo Hegel può cogliere l’assoluto. Come secondo punto Hegel critica gli atteggiamenti individualistici dei romantici che non tengono adeguatamente in conto il corso della storia e non si integrano nelle istituzioni socio-politiche del loro tempo.

La critica di Hegel a Fichte e a Schelling

Hegel accusa il soggettivismo di Fichte di non riuscire ad assimilare l’oggetto, lo accusa di aver ricondotto l’infinito all’ideale dell’io, e di non essere perciò in grado di pervenire al la comprensione-realizzazione del tutto in modo definitivo. Rispetto a Schelling Hegel nota come la sua idea di assoluto è posta come entità vuota e astratta, come qualcosa di altro distante dalla realtà concreta.

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