Per suggerimenti e osservazioni scrivi a:

info@storiadelleidee.it

Si ricorda a tutti i visitatori che il sito è in costruzione, ci scusiamo per i numerosi refusi causati dalla dattiloscrittura/dettatura vocale, il materiale presente deve ancora essere revisionato. Lo scopo del sito è didattico i materiali pubblicati o visibili tramite link sono di esclusiva proprietà dei rispettivi autori o gestori.

E' possibile trovare le spiegazioni delle lezioni e dei testi presenti sul sito nell'omonimo canale Storia delle idee

http://www.youtube.com/storiadelleidee

Profilo facebook

http://facebook.com/storia.delleidee.52

In riferimento a quanto riportato nei testi del sito prova l'ultimo software di IA (intelligenza artificiale ) gpt-4 e fatti una tua idea sulla questione https://chat.openai.com/ 

Il sito è a cura del prof. Bernardo Croci, attualmente insegnante di filosofia presso il Liceo delle Scienze Umane Galilei di Firenze.

Amici e collaboratori stanno contribuendo alla realizzazione.

 Leibniz Fu uno dei più alti intellettuali di tutti i tempi, ma umanamente non fu molto ammirevole (Russell, Storia della filosofia occidentale)

Gottfried Leibniz nacque a Lipsia in Germania il 21 giugno 1646, durante la guerra dei 30 anni. La sua famiglia appartiene all'élite culturale della città, questo gli garantirà un'infanzia relativamente serena, il padre è insegnante di filosofia morale all'Università di Lipsia. Malgrado suo padre muoia quando Leibniz ha soltanto 6 anni contribuirà, grazie alla sua enorme biblioteca privata, alla formazione del giovane Leibniz che a 12 anni aveva già appreso il latino. Nel 1661 a 15 anni si iscrive all'università di Lipsia dove studia sia la filosofia scolastica sia i pensatori dell'Umanesimo e del Rinascimento. Ben presto però Leibniz si appassiona anche alla filosofia moderna e il suo obiettivo principale diviene quello di cercare di costruire un pensiero che sintetizzi gli autori moderni con quelli medievali e antichi. Dopo aver concluso gli studi di filosofia si iscrive all'Università di Norimberga dove nel 1666 si laurea in legge. Viste le sue grandi doti, gli verrà anche offerto un insegnamento ma egli sceglierà la carriera diplomatica. http://news-art.it/custom/news-art/writable/news/Spolverini_Ilario_Il vescovo e il clero di Parma_rendono omaggio a Elisabetta_Caserta_Reggia.jpg

Al servizio dell'arcivescovo di Magonza nel 1667 fu inviato a Parigi come Ambasciatore dal re di Francia Luigi XIV. Leibniz in quell'occasione cercò di persuadere i diplomatici del re di Francia a invadere l'Egitto piuttosto che invadere l’Olanda e portare la guerra negli stati tedeschi. L’idea era quella di promuovere una nuova guerra santa contro Turchi ottomani che occupavano quella regione, purtroppo il piano di Leibniz non arriverà mai nelle mani di Luigi XIV che di li a breve muoverà guerra all’Olanda. https://www.nuove-esperienze.it/wp-content/uploads/2017/05/sfinge.jpg

Malgrado l'insuccesso di tale proposta va notato che anni dopo il progetto presentato da Leibniz sarà perseguito da Napoleone, che, ironia della sorte, trovò ad Hannover i progetti di Leibniz soltanto nel 1803, 3 anni dopo la fallimentare campagna egiziana. https://www.fattiperlastoria.it/wp-content/uploads/2021/04/Bonaparte_davanti-alla-sfinge.jpg 

Il soggiorno Parigino di Leibniz durò 4 anni, lì entrò in contatto con personalità importantissime dell'epoca; tra questi incontro Antoine Arnauld, appartenente alla comunità giansenista e legato al centro culturale di Port Royal uno dei più grandi centri di studi sulla logica dove aveva operato anche Blaise Pascal; incontra anche Nicolas Malebranche e Cristiaan Huygens. Durante il soggiorno parigino riesce anche a fare un breve soggiorno a Londra dove verrà ammesso alla Royal Society grazie all'invenzione di una calcolatrice meccanica simile a quella costruita anni prima da Pascal, ma con in più l'opportunità di compiere le moltiplicazioni e le divisioni (non riuscì però a far scattare automaticamente i riporti come faceva la macchina di Pascal) http://www.criscaso.com/images/Storia%20images/Leibniz_replica%202.jpg. Lì incontra Christopher Wren e prende i contatti con Isaac Newton.

Nel 1676, dopo la morte del duca di Mainz, Leibniz trova un nuovo impiego presso il duca di Brunswick in Hannover. Nel passaggio da Mainz ad Hannover Leibniz fa visita a Spinosa dove ha l'opportunità di leggere e discutere il saggio inedito del pensatore l'Etica. Non concordò quasi in nessuna parte con l'opera del filosofo, cercò di confutare le sue tesi e ne screditò altre, negli anni tentò anche di minimizzare i rapporti che aveva avuto con lui per non compromettere la propria posizione. Nel ducato di Hannover Leibniz trascorrerà gran parte del resto della sua vita. Vale la pena ricordare che durante questi anni Leibniz intrattenne un'infinità di corrispondenze con gli scienziati e gli aristocratici nonché reali di tutta Europa. Tra questi vale la pena ricordare anche la corrispondenza con Pietro I il Grande contribuendo in modo determinante alla fondazione dell'Accademia delle Scienze di San Pietroburgo che avverrà però solo dopo la morte dei due protagonisti nel 1726. https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQw14MyqXq5EXKCZI8aXoVevS-dbUcLJJh25j-JHBYPpdoGQr-l

La fama di Leibniz è legata, in buona parte, alla nascita del calcolo infinitesimale nel 1684 quando Leibniz espone la sua scoperta nell'opera Nova methodus, negli stessi anni però anche Isaac Newton giunge agli stessi risultati, lo scienziato inglese aveva esposto il suo metodo per la prima volta 15 anni prima in uno scritto del 1669 che però verrà pubblicato solo nel 1711, e negli anni precedenti i due pensatori avevano intrattenuto un fecondo scambio epistolare. Su questo tema sorge tra loro un accesa competizione per rivendicare la priorità, per onor del vero accesa da personaggi di secondo piano, la controversia diventa il simbolo della contesa per la supremazia culturale tra i rispettivi paesi l'Inghilterra e la Germania. https://cdn.publish0x.com/prod/fs/images/25160983479d1fc7b2eaff01d10ee658b098ad65b7f6f8d59af78def4b131650.jpeg A dirimere la questione è chiamata la Royal Society di Londra che si pronuncerà a favore del padre della gravitazione universale e Leibniz sarà accusato di plagio, anche quando il duca di Hannover tedesco salì al trono inglese nel 1714 non verrà resa giustizia dell’opera fatta da Leibniz. Solo a tre secoli di distanza il merito sarà diviso equamente tra i due contendenti. Probabilmente i due filosofi-scienziati ebbero le stesse intuizioni allo stesso tempo, visto che leggevano entrambi le opere degli scienziati della generazione appena precedente che avevano fatto dei progressi enormi sul tema (si pensi a Pascal, Fermat e Cartesio e agli italiani Torricelli e Cavalieri). Dalla vicenda Leibniz ne uscì profondamente logorato, la sua grande ingenuità fu quella di non citare Newton nella sua opera, quando invece Newton lo aveva menzionato nell'edizione dei Principia del 1687, anche per questo lo scienziato inglese non accetto di riconoscere al Leibniz la pari paternità del nuovo metodo. Leibniz morirà il 14 novembre 1716.

Per quanto riguarda più in generale l'opera filosofica di Leibniz va innanzitutto chiarito che vi sono due tipologie di scritti, quelli per così dire pubblici e quelli privati comprensivi delle lettere che vedranno la luce addirittura soltanto agli inizi del '900. I primi furono composti per personaggi noti del tempo che vanno da Eugenio di Savoia a Carlotta di Prussia, questi hanno una valenza limitata e sono stati fortemente attaccati in periodo illuminista da Voltaire, tra questi vi sono la Monadologia 1714, i Principi della natura e della grazia 1714 e la Teodicea 1770. I secondi invece, oltre a precisare in termini estremamente più rigorosi i temi trattati nelle opere pubbliche, riguardano la logica e il linguaggio, studi fondamentali che gli avrebbero valso il merito di essere riconosciuto come il fondatore della logica matematica se solo li avesse pubblicati, lo studio di tali scritti fu approfondito da Russell nel 1900. https://ih1.redbubble.net/image.2019628458.2019/flat,750x,075,f-pad,750x1000,f8f8f8.u3.jpg 

I cookie rendono più facile per noi fornirti i nostri servizi. Con l'utilizzo dei nostri servizi ci autorizzi a utilizzare i cookie.
Ok