Anassimene, di cui non abbiamo date precise relativamente alla nascita e alla morte vissuto tra il 590 a.c. circa e il 525 a.c. circa, è il terzo pensatore della scuola di Mileto, sembra che sia stato discepolo di Anassimandro e che abbia scritto un trattato di cui però non c'è rimasta traccia ma che dalle testimonianze era considerato un vero e proprio trattato sulla scienza dell'epoca; citato da diversi autori Anassimene fu considerato per un certo tempo il pensatore più emminente della scuola di Mileto.
Anche Anassimene cerca un principio da cui derivare il molteplice e lo individua nell’aria, intesa però non come l'aria che respiriamo ma come pneuma o soffio vitale https://simri.it/k-data/pic/type-1/k-1/soffio_nuvola_vento.jpg Quest'aria è al contempo materia e spazio, illimitata e infinita è un indeterminato come l'apeiron da cui deriva sia lo spazio limitato e la materia qualitativamente definita dei corpi. Pertanto Anassimene non compie una regressione rispetto ad Anassimandro, ma potremmo dire che cerca di concretizzare il concetto di apeiron.
Dopo aver concretizzato il principio Anassimene concretizza anche il principio di differenziazione ossia le trasformazioni dall'elemento originario al molteplice, tale principio è identificato con i processi di condensazione e rarefazione da cui si origina ogni cosa, Mason vede in questa descrizione già una sorta di teoria degli elementi. https://www.matematicamente.it/wp-content/uploads/2016/11/Schermata-2016-11-23-alle-18.54.42.png
Per rarefazione il vapore si trasforma in fuoco, infatti, spiegava, quando l’aria viene alitata fuori dalla bocca appare calda, mentre sembra fredda quando viene soffiata fuori con forza. Similmente, per un processo di condensazione, il vapore dapprima si trasforma in acqua e poi in terra (Mason S.F., Storia delle scienze della natura, Milano, Feltrinelli, 1971)
Si ha dunque la seguente progressione per rarefazione dell'aria si genera il FUOCO per condensazione dell'ARIA (che condensa in nuvole) l'ACQUA e poi la TERRA da cui per ulteriore condensazione si arriva alla PIETRA.
Essa rappresenta anche una sorta di anima https://wp-content.lamenteemeravigliosa.it/2020/09/anima.jpg nelle parole di Anassimene che nei frammenti suonano così:
Come la nostra anima, essendo aria, ci tiene uniti, così fanno il respiro e l’aria che circondando l’intero universo
Da questo possiamo dedurre che Anassimene considerasse il mondo come un organismo vivente
Secondo Diogene di Apollonia Anassimene articola una meteoreologia simile a quella di Anassimandro. I venti che sono aria condensata formano le nuvole che a loro volta sempre per condensazione danno origine alla pioggia. Se si aggiunge il freddo la pioggia diviene grandine o neve. https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSKFL2dcJBN0G1a99H-rj0NePer3fHI_m-_xA&usqp=CAU
Pare che Anassimene avesse provato anche a spiegare l'arcobaleno come riflesso del Sole sulle nuvole più spesse, ciò ci mostra un altro esempio di quanto i primi pensatori cercassero di dar conto dei fenomeni riducendo l'apparente Caos in ordine, cosmos.
Per quanto riguarda l'astronomia Anassimene riprende la teoria di Talete, ma a differenza di questo la pone anch’esso, in coerenza con la sua teoria, sospesa nell’aria e non nell’acqua, mostrando di aver compreso il concetto di Anassimandro di corpo sospeso nello spazio. Inoltre gli è attribuito il pensiero che il cielo è duro come il cristallo e le stelle vi sono infisse come chiodi d’oro. Infatti egli sostiene che l’aria tanto più sia lontana dalla terra tanto più sia solida e rigida. Sole, Luna e pianeti non scendono mai sotto il piano terrestre ma si limitano a ruotargli attorno orizzontalmente.